Maria Corina Machado è riapparsa in pubblico a Oslo dopo mesi di clandestinità, accolta da decine di sostenitori radunati davanti al Grand Hotel della capitale norvegese. La leader dell’opposizione venezuelana, premiata con il Nobel per la Pace, si è affacciata nella notte dal balcone dell’albergo, visibilmente emozionata, salutando la folla e intonando l’inno nazionale prima di scendere in strada per incontrare i presenti. Una scena che ha segnato il suo ritorno sulla scena internazionale dopo quasi un anno di assenza forzata. La sua presenza in Norvegia era stata avvolta per giorni da incertezze, tra conferme e smentite, complicate dalla necessità di sfuggire agli ordini di arresto emessi dalle autorità venezuelane. L’arrivo a Oslo, avvenuto dopo un viaggio mantenuto segreto fino all’ultimo, ha assunto così il valore simbolico di una sfida aperta al governo di Nicolás Maduro, che Machado accusa da tempo di repressione sistematica e “terrorismo di Stato”. Il governo norvegese ha confermato che Machado terrà oggi alle 9.15 la sua prima conferenza stampa ufficiale dal suo arrivo nel Paese. Un appuntamento atteso non solo dai media internazionali, ma anche dai venezuelani della diaspora, che vedono nella sua voce un punto di riferimento per la lotta democratica. Nelle prime dichiarazioni diffuse dopo la cerimonia del Nobel, Machado si è detta “fiduciosa che il Venezuela tornerà a essere libero” e che il Paese potrà tornare a offrire “speranza, opportunità e democrazia” ai suoi cittadini. La giornata di oggi potrebbe dunque segnare un nuovo capitolo nella sua battaglia politica: un’occasione per delineare la strategia futura dell’opposizione e per rilanciare, da un palcoscenico globale, la richiesta di una transizione democratica in Venezuela. Intanto, a Oslo, l’entusiasmo dei sostenitori conferma che la sua figura continua a catalizzare aspettative e tensioni ben oltre i confini del Paese sudamericano.



