Un appello rivolto alle massime Istituzioni dello Stato arriva dalle persone detenute di numerosi istituti penitenziari italiani, in vista del Giubileo dei Detenuti, che si celebrerà a San Pietro domenica 14 dicembre. A darne notizia sono Gianni Alemanno e Fabio Falbo, detenuti nel braccio G8 del carcere di Rebibbia Nuovo Complesso, che firmano una nota con cui rendono pubbliche le richieste avanzate al Governo e al Parlamento. L’appello è stato indirizzato al Ministro della Giustizia Carlo Nordio, ai Presidenti delle Camere Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana, al Presidente della Commissione Giustizia Ciro Saccomanno, e al Direttore del DAP De Micheli. La richiesta centrale è la necessità di interventi immediati contro un sovraffollamento che, secondo i firmatari, avrebbe superato il 138%, rendendo sempre più difficili le condizioni di detenzione e la gestione quotidiana degli istituti.
Accanto al problema degli spazi insufficienti, le persone detenute denunciano la carenza di un’adeguata assistenza sanitaria, ritenuta ormai non più in grado di rispondere ai bisogni reali della popolazione carceraria. L’appello chiede inoltre la revisione delle circolari del DAP che, a loro dire, avrebbero ulteriormente ristretto la vivibilità all’interno delle strutture. Tra le preoccupazioni espresse c’è anche la chiusura, avvenuta in diversi istituti negli ultimi mesi, delle redazioni dei giornali interni, strumenti considerati fondamentali per la partecipazione, la comunicazione e il confronto culturale tra i detenuti.
Appello condiviso
Il documento non arriva solo da Rebibbia. Alemanno e Falbo sottolineano che l’appello è stato condiviso e inviato anche da persone recluse in altri 17 istituti italiani, tra cui Ferrara, Velletri, Catanzaro Siano, Agrigento, Bollate, Cosenza, Secondigliano, Rossano, Opera, Parma, Orvieto, Campobasso, Terni, Monza, Saluzzo e San Gimignano.
