L’Assemblea nazionale francese ha approvato il nuovo disegno di legge sul welfare, segnando una vittoria politica significativa per l’esecutivo guidato da Emmanuel Macron. Dopo settimane di dibattito acceso e di proteste di piazza, il testo è passato con una maggioranza solida, aprendo la strada a una riforma che punta a ridisegnare il sistema di protezione sociale del Paese. La legge introduce misure mirate a rafforzare il sostegno alle famiglie a basso reddito, con un ampliamento degli assegni per i figli e un incremento dei sussidi abitativi. Al tempo stesso, prevede un sistema più rigido di controlli per evitare abusi e garantire che le risorse vadano a chi ne ha realmente bisogno. Una parte rilevante del pacchetto riguarda anche l’inserimento lavorativo: i beneficiari di lungo periodo saranno incoraggiati a partecipare a programmi di formazione e reinserimento, con l’obiettivo di ridurre la dipendenza dai sussidi. Il governo ha presentato la riforma come un passo necessario per modernizzare il welfare e renderlo sostenibile nel lungo periodo. “Si tratta di un investimento nella coesione sociale e nella dignità dei cittadini”, ha dichiarato il ministro delle Finanze, sottolineando che la Francia non può permettersi di lasciare indietro le fasce più vulnerabili. Le opposizioni hanno criticato il testo, accusando l’esecutivo di voler restringere l’accesso ai benefici e di introdurre una logica punitiva. Alcuni sindacati hanno già annunciato nuove mobilitazioni, temendo che le misure di controllo si traducano in ulteriori ostacoli per i disoccupati e i lavoratori precari. Nonostante le contestazioni, l’approvazione del disegno di legge rappresenta un successo politico per Macron, che rafforza la sua posizione in un momento delicato. La riforma del welfare diventa così il simbolo di un governo deciso a imprimere una svolta, tra consenso parlamentare e tensioni sociali ancora irrisolte.



