Nel dibattito politico spesso si consiglia polemicamente all’avversario di “andare a zappare”. Non sapendo che oggi è un complimento, perché ora sono tanti i giovani che preferiscono i campi alle inutili inconcludenti baruffe politiche. In più l’agricoltura che si innova tecnologicamente sta diventato un polo di attrazione per i ragazzi. A darne notizia con orgoglio è la Coldiretti che così spiega il successo dei campi: “Contadini hi-tech, in 1.709 hanno risposto al bando per i 386 terreni messi all’asta da Ismea. Negli ultimi 5 anni gli imprenditori agricoli under 35 sono aumentati del 12%”. Insomma numeri favorevoli che lasciano ben sperare anzi, proprio questa risposta eccezionale al bando, secondo le associazioni di categoria, si è assistito ad uno “storico ritorno alla terra”, dice soddisfatta la Coldiretti. I numeri, infatti, parlano in modo chiaro: l’Italia
con oltre 56 mila giovani under 35 alla guida di imprese agricole, ha un primato a livello comunitario, con una crescita del 12% negli ultimi cinque anni.
“Si tratta di possibilità molto interessanti per gli aspiranti imprenditori fino a 40 anni di età, che hanno la possibilità di ottenere grandi appezzamenti di terreno con pagamenti molto dilazionati nel tempo, si parla anche di 30 anni”, fa presente Stefano Leporati di Coldiretti, presidente del Comitato Tecnico della Ismea.
“Con il Covid-19 l’interesse è aumentato, perché, con la chiusura delle frontiere, si e capito quanto sia importante avere filiere al 100% italiane”. Una presa di coscienza che ha fatto scattare anche un nuovo pensiero nelle menti creative dei giovani, ossia unire il lavoro nei campi con la ricerca e le applicazioni tecnologiche, un salto di impegno notevole ma anche di ottimizzazione del lavoro, della raccolta, della commercializzazione e vendita dei prodotti agricoli.
“Dall’inizio della pandemia a oggi abbiamo ricevuto una marea di richieste di giovani che volevano avviare un’azienda agricola”, conferma Veronica Barbati, presidente di Coldiretti Giovani, “L’agricoltura si e evoluta in maniera incredibile, non si tratta più di stare nei campi dalla mattina alla sera con la zappa in mano: l’approccio imprenditoriale e l’avvento delle nuove tecnologie stanno sconvolgendo il sistema di produzione di un tempo”.