Le crescenti tensioni politiche e sociali in Venezuela hanno spinto diverse compagnie aeree internazionali a sospendere i voli da e per il Paese, aggravando l’isolamento di Caracas e complicando ulteriormente la vita dei cittadini. La decisione, annunciata nel fine settimana, riguarda sia le tratte verso l’Europa sia quelle regionali, con conseguenze immediate per migliaia di passeggeri. Secondo fonti del settore, le compagnie hanno motivato la cancellazione con “ragioni di sicurezza” e con l’incertezza legata alle condizioni operative negli aeroporti venezuelani. Negli ultimi mesi, episodi di violenza, proteste e tensioni con le autorità hanno reso sempre più difficile garantire standard adeguati di protezione per equipaggi e viaggiatori. Alcuni vettori hanno inoltre segnalato problemi legati alla gestione dei pagamenti e alla disponibilità di carburante, fattori che hanno contribuito alla scelta di interrompere i collegamenti. La misura colpisce in particolare la diaspora venezuelana, che si affida ai voli internazionali per mantenere i contatti con le famiglie e per inviare aiuti. Le agenzie di viaggio parlano di “ondata di cancellazioni” e di “situazione caotica” negli scali di Madrid, Miami e Panama, dove centinaia di passeggeri sono rimasti bloccati. Le autorità venezuelane hanno definito la decisione “ingiustificata” e hanno accusato le compagnie di piegarsi a pressioni politiche esterne. Gli analisti sottolineano che la sospensione dei voli rappresenta un ulteriore segnale della crisi di fiducia internazionale nei confronti del governo di Caracas. Per il Paese, già alle prese con inflazione galoppante e scarsità di beni essenziali, l’isolamento aereo rischia di aggravare la paralisi economica e di ridurre ulteriormente le possibilità di scambi commerciali. Mentre i passeggeri cercano soluzioni alternative, spesso affidandosi a rotte indirette e costose, il Venezuela si ritrova ancora più isolato.



