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Dal 2026 POS e registratori telematici collegati

Una misura per la digitalizzazione
mercoledì, 19 Novembre 2025
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1 minuto di lettura

La Legge di Bilancio 2025 introduce un ulteriore passo nella digitalizzazione dei controlli fiscali. Con l’articolo 1, commi 74 e 77, della legge n. 207/2024, il legislatore impone il collegamento obbligatorio tra registratori telematici e strumenti di pagamento elettronico. Dal 1° gennaio 2026, dunque, ogni transazione con carta dovrà essere comunicata in tempo reale all’Agenzia delle Entrate. L’obiettivo è contrastare l’evasione legata agli incassi non dichiarati. Tuttavia, dietro l’intento di trasparenza, si cela un nuovo onere amministrativo e tecnologico per migliaia di piccole imprese, già alle prese con margini sempre più ridotti.

Come funziona il collegamento

Non si tratta di un collegamento fisico tra POS e registratore, ma di un’integrazione digitale gestita tramite un servizio online del portale Fatture e Corrispettivi. L’esercente dovrà associare, nella propria area riservata, la matricola del registratore telematico ai terminali POS di cui è titolare. Gli operatori finanziari trasmetteranno preventivamente all’Agenzia l’elenco dei dispositivi, facilitando così l’abbinamento. Da quel momento, ogni pagamento sarà automaticamente registrato e inviato, in forma aggregata, ai sistemi dell’Amministrazione finanziaria.

Scadenze e soggetti interessati

L’obbligo scatterà dal 1° gennaio 2026. Chi possiede POS già attivi dovrà completare la procedura entro 45 giorni dall’attivazione del servizio telematico. Per i nuovi strumenti, la registrazione andrà eseguita entro la fine del secondo mese successivo alla loro messa in funzione. Saranno interessati commercianti, artigiani, ristoratori e professionisti che emettono scontrini telematici. Restano esclusi coloro che operano in aree senza copertura dati o che emettono solo fatture.

Connessione digitale

Il Governo sottolinea come la misura non imponga nuovi apparati hardware, ma solo una connessione digitale, a costo zero. La soluzione adottata dall’Agenzia delle Entrate, frutto del confronto con le associazioni di categoria, non comporta per gli esercenti alcuna necessità di aggiornare i registratori telematici e gli strumenti di pagamento già in uso (es. Pos), né tantomeno di sostituirli.
Non è infatti previsto un collegamento fisico tra POS e RT, ma l’utilizzo di un servizio online ad hoc che sarà messo a disposizione in area riservata sul sito dell’Agenzia

Controlli e prospettive

Le sanzioni per chi non si adegua variano da 1.000 a 4.000 euro, con la possibile sospensione della licenza in caso di inadempienza reiterata. Il sistema consentirà all’Agenzia di confrontare automaticamente gli incassi POS con gli scontrini, rafforzando i controlli automatizzati. È un passo avanti verso una pubblica amministrazione più digitale, ma occorre ricordare che l’equità fiscale non si costruisce solo con la tecnologia: servono semplificazione normativa e un fisco più amico delle imprese.

1 Comment Lascia un commento

  1. Perchè mai più oneri per le imprese semmai per i consumatori visto che imprese e banche scaricano tutto sugli utenti finali. Ma questa non doveva essere una semplificazione? perchè non parlare dei risparmi per Banche e imprese visto la consistente diminuzione di personale?.

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