Il presidente delle Filippine Ferdinand Marcos Jr. ha respinto con fermezza le dichiarazioni della sorella separata, la senatrice Imee Marcos, secondo cui sarebbe affetto da una dipendenza da cocaina. “Non ho nulla da nascondere. Non sono tossicodipendente,” ha dichiarato il capo dello Stato, definendo le affermazioni “false, irresponsabili e dannose per la stabilità del Paese”. Le accuse sono emerse durante un raduno politico a Manila, dove Imee ha sostenuto che il fratello avrebbe sviluppato una dipendenza da cocaina, “che ne condiziona le decisioni e lo rende vulnerabile”. La senatrice ha anche criticato la gestione dei fondi per il controllo delle inondazioni, accusando Marcos Jr. di corruzione e favoritismi. Il presidente ha risposto con un comunicato ufficiale e un intervento televisivo, in cui ha ribadito la sua “totale disponibilità a sottoporsi a test antidroga” e ha invitato la sorella a “rispettare le istituzioni e non strumentalizzare le tensioni familiari per fini politici”. Il clima politico nelle Filippine è teso, con proteste di piazza e crescenti pressioni sull’amministrazione per la gestione delle emergenze ambientali e dei fondi pubblici. Secondo analisti locali, lo scontro tra i due fratelli riflette le fratture interne alla dinastia Marcos, tornata al potere nel 2022 dopo decenni di esilio e controversie. La figura di Imee, nota per la sua indipendenza e per le posizioni critiche, potrebbe rappresentare un ostacolo crescente per la leadership del presidente. Intanto, l’opposizione chiede chiarezza e trasparenza. Alcuni parlamentari hanno proposto l’istituzione di una commissione d’inchiesta per verificare le accuse e monitorare l’uso dei fondi pubblici. Marcos Jr., per ora, mantiene il controllo del governo, ma la crisi familiare rischia di trasformarsi in una crisi istituzionale.



