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Roma-Tirana, firmati 16 accordi. Meloni parla di “giornata storica”, Schlein attacca sui centri migranti

Vertice a Villa Pamphilj con Rama: cooperazione su energia, sicurezza e gestione dei flussi. Il Premier rivendica il Protocollo Albania, le opposizioni denunciano il fallimento dei Cpr
venerdì, 14 Novembre 2025
4 minuti di lettura

Italia e Albania hanno consolidato il proprio rapporto politico ed economico con la firma di 16 accordi nel corso del primo Vertice intergovernativo tra i due Paesi, ospitato ieri a Villa Pamphilj, a Roma. Un appuntamento che ha segnato una novità nella cooperazione bilaterale e che, nelle parole di Giorgia Meloni, ha rappresentato “una giornata storica per le nostre relazioni”. Il Presidente del Consiglio ha sottolineato che è la prima volta che i due governi si incontrano in un formato strutturato di questo tipo: “È un passaggio importante. Non è solo un vertice politico, ma un metodo di lavoro che punta a rendere stabile un confronto che esiste da tempo”. Il Premier ha raccontato anche un elemento simbolico della giornata: “Durante l’assemblea plenaria abbiamo parlato tutti italiano. È un fatto che colpisce e che testimonia quanto siano radicati i nostri rapporti”.

Cooperazione economica

Nei bilaterali e nella plenaria Meloni e il Premier albanese EdiRama hanno discusso dei principali settori di collaborazione. Al centro, energia, infrastrutture, sicurezza, investimenti e scambi economici. L’Italia è attualmente il primo partner commerciale dell’Albania, con circa 3.000 imprese italiane attive sul territorio. Il Primo Ministro ha spiegato che l’obiettivo comune è rafforzare ulteriormente questo legame: “Vogliamo dare all’Adriatico un ruolo strategico, non solo dal punto di vista economico ma anche logistico e infrastrutturale. Lavoreremo per ampliare le interconnessioni e coinvolgere i nostri sistemi produttivi in progetti comuni”.

Nel corso dei lavori è stata decisa l’organizzazione di un Business Forum Italia–Albania entro i primi sei mesi del 2026, che dovrà riunire imprese, associazioni di categoria e istituzioni economiche dei due Paesi.

Il protocollo sui migranti

Una parte consistente delle dichiarazioni di Meloni ha riguardato il protocollo Italia–Albania per la gestione dei migranti, che prevede la realizzazione di centri in territorio albanese per l’accoglienza e le procedure di esame delle domande d’asilo presentate in mare da persone soccorse da navi italiane. Il Primo Ministro ha ribadito che l’accordo rimane “una iniziativa di grande respiro europeo” e ha ricordato che diversi Paesi dell’UE stanno valutando modelli simili: “Non tutti hanno compreso il valore del protocollo e in molti hanno cercato di bloccarlo. Ma andremo avanti perché rappresenta una soluzione innovativa nella gestione dei flussi”.

Secondo il Premier l’attuazione dell’accordo subirà un ritardo legato al nuovo Patto europeo su migrazione e asilo, che stabilirà i criteri per rendere operative le procedure: “Per ragioni tecniche si perderà un anno e mezzo o due anni. La responsabilità non è nostra. Ciascuno dovrà assumersi le proprie”. Ha quindi aggiunto che “l’Albania ha mostrato una disponibilità che raramente si è vista. Si è comportata come uno Stato membro dell’Unione europea. Per questo la ringraziamo”.

Rama: “Lo rifarei cento volte”

 Le dichiarazioni congiunte alla stampa del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e del Primo Ministro della Repubblica di Albania, Edi Rama

Il Premier albanese Edi Rama ha confermato la piena adesione al progetto comune e ha respinto l’idea che Tirana possa essersi pentita dell’intesa sui migranti: “Lo rifarei altre cento volte. Non lo farei con nessun altro Paese. Se l’Italia chiede qualcosa all’Albania, noi siamo sempre pronti a dire di sì”. Rama ha ricordato come Roma sia un partner fondamentale nel percorso di modernizzazione dell’Albania: “Se togliessimo l’Italia dagli ultimi 35 anni di storia albanese, il nostro Paese sarebbe in condizioni molto diverse. Nessun altro Stato ha avuto un ruolo così importante”.

Percorso europeo dell’Albania

Un capitolo del vertice è stato dedicato all’adesione dell’Albania all’Unione europea. Meloni ha spiegato che Roma sostiene il processo e punta ad accelerarlo: “Per aprire i negoziati politici dobbiamo prima chiudere quelli tecnici. Speriamo di farlo durante il semestre di presidenza italiana del Consiglio Ue. L’Italia è pronta ad accompagnare l’Albania in ogni fase”. Rama ha poi aggiunto che un’apertura dei negoziati nel 2028, quando l’Italia avrà la presidenza del Consiglio europeo, sarebbe “un risultato significativo” e la conclusione di un percorso iniziato molti anni fa.

Sedici accordi

La cerimonia della firma di accordo tra il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il Primo Ministro della Repubblica d’Albania, Edi Rama

Gli accordi firmati coprono energia, trasporti, cooperazione giudiziaria, istruzione, cultura, sicurezza, cyber, scambi economici e politiche migratorie. Alcuni prevedono programmi pluriennali, altri tavoli permanenti tra ministeri e agenzie dei due Paesi. Meloni ha spiegato che l’obiettivo è rendere la cooperazione non episodica, ma “strutturata e continuativa”. Anche Rama ha parlato di un metodo di lavoro destinato a durare: “Oggi abbiamo firmato progetti concreti e fatto un bilancio delle attività già portate avanti. Questo è un format che useremo ancora”.

Le critiche

Elly Schlein, Segretaria del Partito democratico

A margine del vertice, sono arrivate critiche da tutte le opposizioni. Così Elly Schlein, Segretaria del Partito democratico: “Non è colpa mia, dice Meloni. Ognuno si assumerà le proprie responsabilità, tranne lei. Ma la colpa del fallimento dei centri in Albania, inumani, illegali e rimasti vuoti, è della Presidente del Consiglio. Dopo tre anni al governo potrebbe prendersi mezza responsabilità: ha buttato 800 milioni degli italiani per costruire prigioni vuote, impegnando forze dell’ordine già sotto organico”. Schlein ha aggiunto che “bastava leggere le sentenze europee che avevano già chiarito l’illegittimità di questi centri”, osservando che quelle risorse “si sarebbero potute usare per assumere medici e infermieri invece di fare propaganda sulla pelle delle persone più fragili”.

Riccardo Magi, Segretario di +Europa

Il Segretario di +Europa, Riccardo Magi, ha parlato di “sketch costoso. Come una cabarettista di terz’ordine, Meloni ripropone il bis della battuta del ‘funzioneranno’. Uno sketch che non fa ridere e che costa centinaia di milioni. I centri sono stati giudicati illegali e finora hanno ospitato una manciata di migranti. Shengjin ha già chiuso, e con il nuovo Patto Ue non sarà possibile replicare quei modelli”. Magi ha chiuso con un riferimento alla storia dell’emigrazione albanese verso l’Italia: “Le lacrime di commozione per i ministri albanesi che parlano italiano? Negli anni ’90 arrivarono con i barconi. Con Meloni al Governo, quei barconi sarebbero stati respinti”. Così invece il Presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte: “Per la prima volta Meloni ammette che abbiamo perso due anni in Albania mentre diceva che i centri avrebbero funzionato. Non funzionano. Si è sprecato un miliardo e più”. L’ex Premier ha criticato anche il mancato investimento sulla sicurezza interna: “Mancano 25 mila tra carabinieri e poliziotti. Le risorse andavano messe nelle nostre strade. Con questi fallimenti abbiamo avuto 300mila migranti sbarcati in Italia che restano qui”.

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