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Un nuovo modello di cooperazione Italo-Africana; Meloni: “Piano Mattei realtà operativa”

A Bruxelles la premier Meloni illustra i risultati del Piano Mattei e il ruolo dell’Italia nel futuro dei rapporti con l’Africa
giovedì, 13 Novembre 2025
3 minuti di lettura

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha presentato il Piano Mattei per l’Africa come una “realtà operativa” che punta a trasformare in fatti concreti il rapporto tra l’Italia e il continente africano. “Oggi il Piano Mattei non è più un’idea, ma è una realtà operativa che sta producendo risultati concreti”, ha dichiarato. In particolare ha ricordato «il coinvolgimento diretto di ormai 14 Nazioni africane, oltre un miliardo di risorse già impegnate dall’Italia per progetti nel Continente africano, la sinergia con il Global Gateway che vale più di un miliardo e duecento milioni di euro».

Il piano prende il nome da Enrico Mattei, fondatore dell’azienda energetica italiana ENI, e vuole richiamare un modello di cooperazione «tra pari». Meloni ha spiegato che lo spirito che guida l’azione italiana «è quello che si ispira a Enrico Mattei: un grande italiano, un visionario, che con il suo “patriottismo pragmatico” ha servito l’interesse nazionale costruendo ponti e cooperazione con gli altri popoli». L’organizzazione del piano è promossa in coordinamento con le istituzioni europee.

Obiettivi e progettualità strategiche

Tra le iniziative strategiche del Piano Mattei menzionate da Meloni spiccano quattro linee principali. La prima riguarda un corridoio infrastrutturale: «la realizzazione del Corridoio infrastrutturale di Lobito, per collegare l’Africa occidentale a quella orientale, unendo Angola, Repubblica Democratica del Congo e Zambia». La seconda riguarda lo sviluppo delle filiere produttive del caffè in varie Nazioni africane. La terza punta all’estensione verso l’Africa orientale del cavo sottomarino Blue Raman, una dorsale marittima che collegherà l’India alle economie europee passando per il Medio Oriente e il Mediterraneo. Infine, la quarta iniziativa è l’“AI Hub for Sustainable Development” di Roma, che coinvolgerà centinaia di start-up africane per applicare l’intelligenza artificiale a settori del Piano.

Con «sinergia con il Global Gateway», l’Italia intende agire all’interno dell’azione dell’Unione europea per lo sviluppo globale: questo programma europeo (“Global Gateway”) mira a realizzare infrastrutture e investimenti nei paesi partner per rafforzare la connettività, l’energia, le tecnologie digitali. (Il termine “sinergia” indica qui la collaborazione e l’integrazione di strumenti italiani e europei).

Perché l’Africa riguarda l’Europa

Meloni ha riassunto così la visione di fondo: «Stiamo portando avanti questo lavoro perché siamo convinti che investire nel futuro dell’Africa significhi investire nel futuro dell’Europa stessa». Ha sottolineato che il metodo adottato dall’Italia è «diventato un punto di riferimento a livello europeo, come dimostra anche la presentazione di poche settimane fa a Bruxelles del Global Gateway Hub, la piattaforma permanente che coordinerà i progetti e gli investimenti europei nel Continente africano».

In vista del prossimo vertice tra Unione Europea e Unione Africana in Angola, Meloni ha affermato che «l’Italia continuerà a essere un ponte tra Europa e Africa, mettendo a disposizione la competenza delle proprie imprese, la forza delle sue Istituzioni e la sua grande tradizione di dialogo». Alla base vi è l’idea che «il futuro dell’Europa passa da un’Africa più stabile, più sicura e più prospera», e al tempo stesso «il futuro dell’Africa passa da un’Europa capace di ascoltare, investire e costruire insieme, con umiltà e rispetto dell’altro».

Una leadership italiana con respiro europeo

Nel suo intervento è stato sottolineato che il Piano Mattei «non è solo italiano, ma di respiro europeo». Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo, ha ringraziato l’Italia per la leadership sul dossier Africa e ha affermato che la premier italiana ha dimostrato che «questa nuova spinta può partire dal Sud». L’idea è che l’Italia funga da guida nell’ambito della cooperazione europea verso l’Africa.

Il piano, come documentato da studi e analisi, va oltre la semplice cooperazione allo sviluppo tradizionale: secondo il paper dell’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI) intitolato “Rebooting Italy’s Africa Policy: Making the Mattei Plan Work”, il Piano Mattei è concepito come un quadro strategico per rinnovare le relazioni economiche, energetiche e diplomatiche con i Paesi africani. In particolare si prevede un budget iniziale di circa 5,5 miliardi di euro destinati a settori quali energia, infrastrutture, digitale, agricoltura.

Osservazioni e prospettive

Osservatori del settore segnalano che il Piano Mattei rappresenta un passo significativo per l’Italia per accrescere la propria presenza strategica in Africa e rafforzare la cooperazione con l’Europa. Tuttavia, viene anche evidenziata una sfida: bilanciare gli interessi nazionali italiani, l’azione multilaterale europea e gli obiettivi dei Paesi africani partner. In altre parole, mentre la cooperazione può essere allargata e rafforzata, bisognerà gestire con attenzione il rapporto tra partecipazione dei paesi africani, trasparenza nelle scelte progettuali e sostegno al rafforzamento delle economie locali.

In conclusione, il Piano Mattei è presentato come un nuovo modello di partenariato tra Europa e Africa, in cui l’Italia assume un ruolo attivo e volitivo. Come cronisti continueremo a seguire l’evoluzione dei progetti sul terreno, l’effettiva mobilitazione delle risorse e la qualità della collaborazione che si instaurerà tra le parti.

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