venerdì, 15 Novembre, 2024
Salute

Infarto, ogni 10 minuti di ritardo rischio mortalità +3%

In caso di infarto ogni minuto conta, letteralmente. E molto più di quanto si supponesse in passato: nuovi dati discussi a Matera durante il convegno di presentazione della campagna nazionale sulla gestione dell’infarto “Ogni minuto conta”, dimostrano che non deve più esistere il limite ‘golden hour’ di 120 minuti, ormai superato, perché la tempestività dell’intervento medico è ancora più essenziale del previsto, e perché per ogni 10 minuti di ritardo si registra un 3% addizionale di mortalità. La nuova campagna, voluta da “Il Cuore Siamo Noi – Fondazione Italiana Cuore e Circolazione Onlus”, con il patrocinio della Società Italiana di Cardiologia, è l’occasione per sottolineare l’importanza delle due strategie principali per accorciare i tempi di accesso all’angioplastica con stent, intervento indispensabile per riaprire le coronarie colpite da infarto. Da un lato infatti i cittadini devono imparare a riconoscere subito i segni tipici dell’infarto (come il dolore costrittivo retrosternale), dall’altra i soccorsi devono ridurre ogni possibile ritardo avendo a disposizione mezzi equipaggiati con un elettrocardiografo per fare diagnosi immediata.

 

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Infarto, un batterio intestinale ne favorisce l’insorgenza

Redazione

Riflettori sulle malattie cardiovascolari nelle donne

Leonzia Gaina

Nuovo studio sul ‘Long Covid’. Tra gli effetti ictus e infarto

Paolo Fruncillo

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.