Un contratto che riguarda oltre 10mila imprese e 32mila dirigenti.Confcommercio e Manageritalia hanno sottoscritto il rinnovo del “Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i dirigenti di aziende del terziario, distribuzione e servizi”, con decorrenza dal primo gennaio 2026 e validità fino al 31 dicembre 2028. La firma, anticipata rispetto alla scadenza naturale del contratto (31 dicembre 2025), rappresenta una scelta di responsabilità e di visione strategica, volta a garantire stabilità, continuità e qualità nelle relazioni sindacali. Un segnale forte in un contesto economico ancora incerto, che tutela il potere d’acquisto dei manager e consente alle imprese una pianificazione efficace dei costi del lavoro. Ma le vere novità sono l’ulteriore investimento in welfare e l’innovazione sul tema dell’invecchiamento attivo al lavoro e misure per genitorialità e parità di genere.
Mantenere fede agli impegni
“Siamo molto felici per aver sottoscritto questo rinnovo in anticipo rispetto alle scadenza prevista per il prossimo 31 dicembre”, evidenzia il vicepresidente di Confcommercio, Mauro Lusetti,
“Un contratto che conferma l’attitudine di Confcommercio a mantenere fede ai propri impegni negoziali collocandosi sulla scia di tutti quelli rinnovati negli ultimi mesi. Conferma, altresì, il buon rapporto da sempre intercorso con l’organizzazione sindacale rappresentativa dei manager delle nostre imprese”. “Un rapporto storicamente incentrato sulla ricerca di soluzioni tra le più moderne e al contempo sostenibili per il welfare, per il benessere delle aziende e per il benessere di chi ne sta alla guida”.
“Questo contratto arriva prima del tempo e soprattutto nel tempo giusto”, osserva Marco Ballarè, Presidente di Manageritalia, “È una scelta di responsabilità e visione: serve a garantire stabilità e prospettiva sia per i dirigenti che per le imprese. È un gesto concreto che rafforza il ruolo della contrattazione e mette al centro la qualità del lavoro e delle relazioni sindacali moderne”.
Per Monica Nolo, Vicepresidente di Manageritalia e Capo delegazione, “il contratto non solo riconosce il lavoro dei dirigenti, ma guarda avanti. Investiamo sul welfare, sulla genitorialità, sull’invecchiamento attivo: è un segnale politico e culturale di grande valore. È il contratto della responsabilità, dell’innovazione e della cura per le persone”.
Ecco cosa cambierà
In sintesi i punti del nuovo contratto. Incremento retributivo: aumento lordo mensile a regime di 800 euro, suddiviso in tre tranche che scatteranno il primo gennaio di ogni anno (320 € dal 2026, 260 € dal 2027, 220 € dal 2028).
Welfare rafforzato
Credito welfare annuale di 1.500 €, potenziamento del fondo Mario Negri, conferma dei valori di universalità delle coperture assicurative dell’Antonio Pastore.
Tutele sociali e demografiche
Innovazione sul tema dell’“Invecchiamento Attivo”, che supporta l’intergenerazionalità permettendo ai dirigenti vicini alla pensione fare da mentor ai colleghi più giovani, sostegno alla genitorialità e mantenimento della copertura sanitaria per dirigenti con gravi patologie.
Formazione e politiche attive
Promozione dell’auto-formazione e universalità dei piani di transizione e ricollocazione professionale.
Equità e trasparenza
Misure per la parità di genere, la trasparenza retributiva e il contrasto al dumping contrattuale.



