Tra il 2008 e il 2022 il numero di sportelli bancari in Italia si è ridotto di circa il 40%. Un ridimensionamento profondo, che ha interessato in modo particolare le regioni settentrionali e che si è accentuato a partire dal 2015. Nonostante la contrazione della rete fisica, l’accesso delle famiglie ai servizi finanziari non ha subito un peggioramento. Secondo quanto emerge dai dati dell’Indagine sui bilanci delle famiglie della Banca d’Italia, la quota di nuclei con almeno un deposito presso un intermediario – bancario o postale – è addirittura aumentata, raggiungendo nel 2022 oltre il 97%. In una prima fase, tale crescita è stata sostenuta soprattutto dall’espansione dei servizi offerti dagli sportelli postali, mentre negli ultimi anni ha contribuito in modo decisivo la diffusione dei canali digitali.
L’avanzata del digitale
La digitalizzazione dei servizi finanziari ha permesso di compensare la riduzione degli sportelli tradizionali. Sempre più famiglie si rivolgono oggi a piattaforme online e app bancarie per gestire i propri conti, effettuare operazioni e accedere a prodotti finanziari. Ma i dati della Banca d’Italia evidenziano ancora forti differenze generazionali. Nel 2022, solo il 25% dei nuclei con un capofamiglia di oltre 65 anni ha dichiarato di aver utilizzato strumenti di collegamento a distanza con gli intermediari, contro il 66% delle famiglie più giovani.
Segnali di convergenza arrivano però dalle fasce intermedie d’età: tra i nuclei con un capofamiglia di età compresa tra i 51 e i 64 anni, quasi il 60% ha fatto ricorso al canale digitale. Un dato che lascia prevedere un’ulteriore riduzione del divario generazionale nei prossimi anni.



