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La commissione Ue promuove Ucraina e Moldova: adesione nel 2028, ma necessarie riforme

L'Ambasciata di Mosca: da Roma "esecrabile campagna antirussa". Nord Stream, il sospettato detenuto in Italia in sciopero della fame
mercoledì, 5 Novembre 2025
2 minuti di lettura

La Commissione europea ha promosso il percorso di Kiev e Chisinau e indica un orizzonte ambizioso. Nel rapporto di allargamento si legge che Ucraina e Moldova hanno completato lo screening e possono aprire i gruppi uno fondamenta, due mercato interno e sei relazioni esterne. L’obiettivo politico è chiudere i negoziati entro il 2028. Per riuscirci Bruxelles chiede di accelerare sulle riforme dello Stato di diritto e sul funzionamento delle istituzioni democratiche. Per gli altri candidati i tempi restano incerti. Montenegro e Albania sono dati più avanti, mentre per Serbia, Macedonia del Nord, Bosnia Erzegovina, Kosovo, Turchia e Georgia pesano criticità. Sulla Georgia la Commissione parla di grave arretramento democratico e invita a invertire la rotta. Ursula von der Leyen ha sentito Volodymyr Zelensky e ha scritto che l’Ucraina è pronta a procedere e non affronterà l’inverno da sola. L’Unione prepara aiuti energetici e lavora a canali finanziari stabili. Zelensky ringrazia e rivendica i progressi nonostante la guerra. Indica l’apertura dei tre cluster come il miglior risultato finora e chiede decisione politica per rimuovere ostacoli che definisce artificiali. L’obiettivo resta un’Europa sicura unita e libera con l’Ucraina parte integrante. In questo quadro il Consiglio Ue ha dato il via libera a una nuova tranche da oltre 1,8 miliardi nello Strumento per l’Ucraina. I fondi puntano a stabilità macrofinanziaria e continuità della pubblica amministrazione, con riforme collegate al Piano per l’Ucraina fino al 2027. Valdis Dombrovskis ha ricordato che la Russia conduce una guerra ibrida contro l’Unione e che va contrastata con decisione, tra provocazioni, sabotaggi, interferenze e campagne di disinformazione.

Zelensky incontra gli alleati e visita il fronte del Donbas

Parallelamente, Zelensky ha incontrato ieri a Kiev i rappresentanti di Stati Uniti Regno Unito Germania Francia Italia Polonia Canada e Paesi Bassi per fare il punto sulle difese aeree e sulla protezione della rete energetica in vista dell’inverno. Ha visitato anche il posto di comando del primo corpo della Guardia nazionale Azov nel settore di Dobropillia, ringraziando i militari e premiandoli per il servizio. Intanto la Direzione principale dell’intelligence ucraina riferisce di combattimenti feroci a Pokrovsk con l’impiego di unità speciali per bloccare i tentativi russi di colpire la logistica. Nella notte la regione di Odessa è stata attaccata con droni contro infrastrutture energetiche e portuali, mentre canali russi e ucraini segnalano incendi dopo colpi a impianti petroliferi nella regione di Nizhny Novgorod. La dimensione di sicurezza quindi resta centrale. Il direttore generale Aiea Rafael Grossi ha confermato la mediazione costante tra Kiev e Mosca sulle centrali ucraine e il monitoraggio del cessate il fuoco intorno a Zaporizhzhia. Il presidente Sergio Mattarella, nel messaggio per il 4 novembre, richiama la necessità di una difesa europea comune in stretta cooperazione con la Nato di fronte al rischio di allargamento del conflitto innescato dall’aggressione russa.

Tensione diplomatica tra Roma e Mosca

Sul piano diplomatico si alza la tensione tra Roma e Mosca. Dopo le frasi di Maria Zakharova sulla Torre dei Conti e sui fondi italiani all’Ucraina, la Farnesina ha convocato l’ambasciata russa. A presentarsi è stato il ministro consigliere Mikhail Rossiyskiy. In una nota l’ambasciata parla di campagna antirussa e lamenta scarsa cortesia per la scelta della data. Il ministro della Difesa Guido Crosetto definisce irrilevanti le parole della portavoce e le inquadra nel quadro della disinformazione russa. Sullo sfondo prosegue il riavvicinamento economico tra Mosca e Pechino, con il premier Mikhail Mishustin che a Pechino invoca condizioni favorevoli per investimenti reciproci e progetti comuni.

Caso Nord Stream

Capitolo Nord Stream. Serhii Kuznietsov, ex militare ucraino accusato del sabotaggio del 2022, è in sciopero della fame nel carcere di alta sicurezza dove è detenuto in Italia. Il legale denuncia carenze nelle condizioni di detenzione e annuncia ricorsi dopo la nuova decisione della Corte di appello di Bologna per la consegna alla Germania.

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