Le tensioni sociali sono dietro l’angolo di ogni piazza d’Italia e pronte a scoppiare come l’acqua che bolle in pentola. E dalla serie “prima che sia tardi”, per evitare che i germi del populismo sfocino in qualcosa di più grave, occorre riproporre con fermezza, la via del moderatismo, Una tendenza, una linea che fondata sulla ragionevolezza, deve trovare un luogo politico nel quale poter far convergere gli interessi di tutte le parti sociali di un Paese sempre più a rischio deriva.
Questo luogo è il Centro e la necessità di costruirlo, impone in questa Fase 3 (tanto simile al secondo dopoguerra) la costruzione di un’area nella quale convergano tutte quelle espressioni che hanno fatto del moderatismo (inteso non solo come antipodo agli estremismi di Destra e di Sinistra, ma anche come abbassamento dei toni per un pacato confronto politico) e della ragionevolezza, il loro tratto distintivo.
Il riferimento è al laicismo di stampo repubblicano, a quello di stampo riformista discendente dal Socialismo, al liberalismo einaudiano, e a quel largo fronte del cattolicesimo di derivazione democristiana, Quella che può sembrare un’operazione nostalgica, resta invece, strettamente attuale per il delicato periodo economico-sociale che l’Italia sta vivendo.