Il 26 ottobre 2025 è diventato una data storica per Timor Est, che ha ufficialmente aderito all’ASEAN (Associazione delle Nazioni del Sud-est Asiatico) come undicesimo membro. L’annuncio è stato dato durante il summit annuale dell’organizzazione, tenutosi nella capitale malese, alla presenza dei leader regionali e del primo ministro timorese Xanana Gusmão. “È un sogno che si realizza,” ha dichiarato Gusmão, visibilmente emozionato. “Timor Est è pronta a contribuire alla stabilità, alla cooperazione e alla prosperità del Sud-est asiatico.” L’adesione arriva dopo 14 anni di attesa, durante i quali il piccolo Stato insulare ha lavorato per soddisfare i criteri economici, politici e istituzionali richiesti dall’organizzazione. Il premier malese Anwar Ibrahim, presidente di turno dell’ASEAN, ha salutato l’ingresso di Timor Est come “il completamento della famiglia regionale”, sottolineando il “profondo senso di affinità e destino comune” tra i Paesi membri. Timor Est, indipendente dal 2002 dopo decenni di occupazione indonesiana, ha compiuto progressi significativi in ambito democratico e istituzionale. L’adesione all’ASEAN rappresenta una svolta geopolitica, offrendo al Paese accesso a programmi di cooperazione economica, sicurezza regionale e iniziative multilaterali come il RCEP (Partenariato Economico Globale Regionale). Durante la cerimonia di adesione, è stata firmata una dichiarazione congiunta che impegna Timor Est a rispettare i principi fondanti dell’ASEAN, tra cui non interferenza, dialogo pacifico e sviluppo sostenibile. Il primo ministro cinese Li Qiang, presente come osservatore, ha espresso sostegno all’integrazione regionale e ha promesso investimenti infrastrutturali nel Paese. Non mancano però le sfide: debolezza istituzionale, disoccupazione giovanile e dipendenza dagli aiuti esterni restano problemi aperti. Tuttavia, l’ingresso nell’ASEAN è visto come un’opportunità per rafforzare la governance e attrarre investimenti.


