Si è celebrata ieri, domenica 7 giugno, la Giornata della sicurezza degli Alimenti. Iniziativa promossa dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite. L’appuntamento ha rappresentato un’occasione di riflessione su un tema di grande importanza: si stima che nel mondo le malattie a trasmissione alimentare colpiscono ogni anno circa 600 milioni di persone e possono rappresentare un grave rischio per la salute, in particolare quella dei bambini e dei consumatori appartenenti a fasce socialmente svantaggiate.
“L’obiettivo della Giornata”, si ricorda in una nota di presentazione, “è anche quello di promuovere la corretta informazione dei cittadini migliorando la consapevolezza di come l’elevato livello di sicurezza alimentare riguarda tutti e che oggi è cruciale per la salute globale ma anche per far fronte ai cambiamenti climatici e dare vita a sistemi alimentari sostenibili a livello mondiale”. Su questi temi, inoltre, l’8 giugno si terrà la celebrazione di World Food Safety Day (WFSD) con una diretta su Twitter #AskEfsa dalle ore 15 organizzata EFSA, CODEX, FAO-WHO. Il tema della sicurezza alimentare è strettamente legato all’affidabilità del sistema ufficiale dei controlli. Nel nostro Paese le attività di controllo per la tutela dei consumatori sull’intera filiera alimentare, dal campo alla tavola, rientrano nei compiti del Servizio Sanitario Nazionale, attraverso l’articolazione dei dipartimenti di prevenzione delle ASL, coordinati dagli assessorati regionali alla sanità e supportati, per le attività analitiche, dagli Istituti zooprofilattici sperimentali.
Il Ministero interviene oltre che attraverso l’attività di indirizzo e coordinamento, anche operativamente, attraverso le sue articolazioni territoriali, nel controllo degli alimenti importati. “L’efficacia del sistema dei controlli ufficiali in sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare è assicurato da un’attività di audit a cascata del Ministero della salute sulle Regioni e di quest’ultime sulle ASL. Nel 2019”, si puntualizza nel comunicato dell’evento mondiale, “sono stati realizzati dalle Autorità competenti 151 audit da parte sia del Ministero sia di tutte le Autorità competenti regionali.
Tali audit, pur evidenziando le aree che necessitano di miglioramento (quali ad esempio la predisposizione di procedure di controllo specifiche, la verifica”, si ricorda nella nota, “in autonomia dell’efficacia dei controlli e la valutazione di questi ultimi da parte della direzione) hanno in generale rilevato che i sistemi di controllo sulle produzioni, dai campi alla tavola, sono caratterizzati dalla presenza di disposizioni e istruzioni puntuali, da una programmazione dei controlli adeguata, dalla disponibilità di procedure documentate per una esecuzione appropriata dei controlli svolti da personale qualificato e da una idonea comunicazione all’utenza”. Questi i dati sull’attività del Controllo Ufficiale sugli alimenti.
Nel 2018: circa 510 mila ispezioni effettuate presso gli stabilimenti di produzione, trasformazione, deposito, trasporto, vendita al consumatore finale e somministrazione; oltre 90 mila campioni di alimenti, bevande e materiali a contatto con alimenti prelevati e analizzati (compresi quelli per la ricerca dei residui di prodotti fitosanitari, come pesticidi e antiparassitari, e quelli in allevamento e prima trasformazione per la ricerca di residui di farmaci e anabolizzanti); oltre 400 mila analisi effettuate; circa 146 mila partite di alimenti di origine animale e vegetale controllate all’importazione in Italia; oltre 1 milione 800mila determinazioni e 12 mila campioni effettuati per la ricerca di residui di pesticidi e di loro metaboliti in ortofrutta-cereali-olio-vino-babyfood- e altri prodotti anche trasformati e di origine animale.
Infine nel 2019: l’Italia ha trasmesso, attraverso il Sistema di allerta rapido europeo (RASFF), 373 notifiche di rischi diretti o indiretti per la salute pubblica connessi ad alimenti e mangimi.