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Sanità e Manovra. I medici ospedalieri: “Servono più risorse, non promesse”

I sindacati: aumenti di stipendio ridicoli e assunzioni ridotte, a rischio il Servizio sanitario nazionale
domenica, 19 Ottobre 2025
1 minuto di lettura

Ancora una delusione per i medici del Servizio sanitario nazionale che giudicano gli aumenti di stipendio: “ridicoli e offensivi”. La Manovra di bilancio per ora sul tema resta aperta ma i rappresentati dalle principali sigle sindacali Anaao Assomed e Cimo, alzano la voce contro le scelte del Manovra giudicate insufficiente a fronteggiare le criticità ormai croniche della sanità pubblica.

A esprimere con forza la posizione della categoria è Pierino Di Silverio, segretario nazionale di Anaao Assomed, che ha diffuso un video per denunciare la distanza tra gli annunci dell’esecutivo e la realtà dei numeri. Secondo i medici, i 6 miliardi di euro previsti per il 2026 sono risorse “reali ma non risolutive”, soprattutto considerando l’impatto dell’inflazione e il progressivo invecchiamento della popolazione.

Assunzioni ridotte e stipendi fermi

Nel mirino dei sindacati ci sono in particolare le assunzioni promesse dal governo: a fronte di un annuncio da 30 mila nuovi ingressi nella sanità, la realtà, puntualizza Anaao e Cimo, “è di soli 20 mila posti effettivamente finanziati. Un numero giudicato insufficiente a colmare i vuoti organici negli ospedali, acuiti da anni di blocco del turnover e da condizioni di lavoro sempre più gravose”.

Anche sul fronte delle retribuzioni, i medici si dicono delusi: la manovra prevede piccoli aumenti per gli operatori sanitari, considerati inadeguati per riconoscere l’impegno di chi, ogni giorno, garantisce il funzionamento del sistema sanitario tra turni massacranti e carenze strutturali.

Oncologia e prevenzione

A preoccupare i medici è anche la difficoltà di rafforzare i programmi di prevenzione, come gli screening oncologici, fondamentali per diagnosi precoci e cure efficaci. Secondo Di Silverio, con le risorse messe in campo sarà “molto difficile” ampliare questi servizi, proprio nel momento in cui la domanda sanitaria cresce, anche a causa del recupero delle prestazioni rinviate durante la pandemia.

Serve una vera riforma

La critica non si limita alla quantità di fondi, ma riguarda anche la visione di lungo periodo. “Servono investimenti strutturali”, sottolinea Anaao Assomed, “non interventi-tampone”. I medici chiedono un piano straordinario per il personale, con assunzioni stabili, valorizzazione delle competenze, e condizioni lavorative che evitino la fuga di professionisti verso il settore privato o l’estero.

Le richieste dei medici

In sintesi, le richieste dei medici ospedalieri si concentrano su tre punti principali: aumento consistente delle risorse per la sanità pubblica; un piano credibile e strutturato per le assunzioni; un rinnovo contrattuale che riconosca dignità e professionalità agli operatori.

Ssn sempre più fragile

Le sigle sindacali avvertono: se non si cambia rotta, il rischio è un progressivo indebolimento del Servizio sanitario nazionale, che potrebbe non riuscire più a garantire a tutti i cittadini equità nell’accesso alle cure. Una deriva che i medici definiscono “pericolosa” e che, sottolineano, si può ancora evitare con un cambio di passo politico, prima che strutturale.

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