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Orsini (Confindustria): “Se Stellantis investe 13 miliardi negli Usa è perché lì conviene. All’Italia serve il coraggio della crescita”

venerdì, 17 Ottobre 2025
1 minuto di lettura

“Se Stellantis ha fatto un investimento da 13 miliardi di dollari negli Stati Uniti, è perché gli Usa gli hanno dato una prospettiva che per loro è più economicamente vantaggiosa”. È un passaggio chiave dell’intervento del Presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, durante l’assemblea dell’Unione Industriali di Torino, dedicata ai temi della competitività e dello sviluppo industriale.
Secondo Orsini, la scelta del gruppo automobilistico guidato da Carlos Tavares “non deve sorprendere”, ma rappresenta un campanello d’allarme per il sistema Italia.
“Se il nostro Paese non è in grado di dare questa prospettiva – ha spiegato – partendo dall’energia, dalla certezza del diritto e dalla riduzione della burocrazia, è ovvio che le aziende vadano in un altro posto”.

“Far restare le imprese qui deve convenire”

Il leader di Confindustria ha ribadito la necessità di creare un ambiente favorevole agli investimenti e di trattenere le grandi aziende in Italia. “Stellantis è un’impresa globale. Il nostro obiettivo è farli stare qua, e fare restare qui le imprese in generale, perché non c’è burocrazia, perché è economicamente vantaggioso sull’energia e perché devono sentirsi parte dello sviluppo del Paese”.
Orsini ha poi lanciato un messaggio diretto al governo e alle istituzioni economiche: “Serve il coraggio dello sviluppo e della crescita, che è una cosa fondamentale, ma nella prima bozza del Def non abbiamo letto la parola ‘crescita’. Senza il Pnrr – ha aggiunto – la crescita sarebbe stata pari a -0,2%, quindi non ci sarebbe stata”.

Un piano industriale triennale per tornare competitivi

Il Presidente di Confindustria ha ricordato come il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza abbia rappresentato finora l’unico traino concreto per l’economia italiana, ma che non può bastare da solo a garantire competitività nel medio periodo. Orsini ha annunciato la richiesta di un piano industriale per l’Italia, con orizzonte triennale, per sostenere imprese e crescita.
“Abbiamo chiesto di fare un piano industriale per i prossimi tre anni, mettendo al centro misure poderose, perché sappiamo di avere sfide importanti: essere competitivi verso gli Stati Uniti, che ogni giorno cercano di attrarre le nostre imprese, e verso un mercato cinese che nei primi sei mesi dell’anno ha fatto +14% verso l’Europa”.

“Per crescere serve energia competitiva e meno burocrazia”

Il nodo centrale, per Orsini, resta quello dei costi dell’energia e della semplificazione amministrativa: “Per essere competitivi dobbiamo crescere, innovare e saper essere performanti. Per questo serve incentivare la nostra impresa a crescere. Se vogliamo tornare attrattivi anche per chi costruisce automobili, dobbiamo offrire servizi diversi, a partire proprio dal costo dell’energia”.

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