Secondo i dati diffusi dall’Istat, nel 2024 la spesa media mensile delle famiglie italiane si è attestata a 2.755 euro, in lieve aumento rispetto ai 2.738 euro dell’anno precedente. Un incremento minimo, pari allo 0,6 per cento, che conferma la sostanziale stabilità dei consumi. La crescita negli ultimi cinque anni è stata complessivamente del 7,6 per cento, ma nello stesso periodo l’inflazione è salita di oltre il 18 per cento, segno che il potere d’acquisto resta indebolito.
Una famiglia su tre riduce il cibo in tavola
Il 19 per cento della spesa totale è destinato all’alimentazione, quota sostanzialmente invariata rispetto al 2023. Tuttavia, il 31 per cento dei nuclei ha dichiarato di aver ridotto la quantità o la qualità dei prodotti acquistati, soprattutto per far fronte all’aumento dei prezzi. Più di un terzo delle famiglie ha inoltre limitato le bevande. Tra gli alimenti, spiccano l’aumento degli acquisti di oli e grassi, saliti di oltre l’11 per cento, e una crescita più contenuta della frutta.
I consumi fuori casa tornano a crescere
Le spese non alimentari pesano per oltre l’80 per cento del totale e ammontano a circa 2.200 euro al mese. Tra queste, si registra un rialzo nei servizi di ristorazione e alloggio, cresciuti del 4,1 per cento. L’aumento è più evidente nelle regioni del Centro Italia, dove la spesa per pranzi e pernottamenti è salita del 7,2 per cento. Al contrario, calano del 2,3 per cento le spese per informatica e comunicazioni, che comprendono telefoni, internet e apparecchi tecnologici.
Nord e Sud divisi da un forte divario
Il gap territoriale rimane marcato. Le famiglie del Nord Est spendono in media 3.032 euro al mese, quelle del Nord Ovest poco meno, mentre al Centro si resta appena sotto i 3.000 euro. Nel Sud e nelle Isole le cifre scendono a 2.199 e 2.321 euro rispettivamente. Il divario tra Nord Est e Sud raggiunge quasi il 38 per cento, pari a oltre 800 euro al mese. Le regioni più ricche si confermano Trentino Alto Adige e Lombardia, con spese sopra i 3.100 euro, mentre agli ultimi posti ci sono Calabria e Puglia, ferme poco sopra i 2.000 euro.
Il peso della composizione familiare
La spesa varia anche in base alla struttura del nucleo. Un single spende in media 1.932 euro, circa due terzi rispetto a una famiglia di due persone. Nelle famiglie numerose la quota di spesa per alimenti cresce, arrivando al 22 per cento nel caso delle coppie con tre o più figli. Anche il livello di istruzione incide: chi ha una laurea spende in media 3.756 euro al mese, mentre con la sola licenza elementare la cifra scende a 1.783 euro.
Affitti e mutui sempre più pesanti
Un capitolo rilevante riguarda la casa. Sono 4,7 milioni le famiglie che vivono in affitto, pari al 18 per cento del totale. La spesa media mensile è di 423 euro, con differenze marcate tra Nord e Sud. Nei grandi centri metropolitani i canoni salgono fino a 472 euro. Oltre agli affitti, 3,8 milioni di famiglie pagano un mutuo: la rata media è di 581 euro al mese, in crescita rispetto all’anno precedente. La percentuale di famiglie con mutuo è molto più alta al Nord, dove circa una su quattro ha un prestito immobiliare, mentre nel Sud la quota scende a meno di una su dieci.