“Contratti pirata”, un danno per i lavoratori, le imprese e per lo Stato. È la sintesi della Confcommercio che contro il dumping contrattuale ha aperto una campagna di informazione e proposte per definire la consistenza del fenomeno, le tipologie ed effetti dei Contratti pirata sull’economia, sui lavoratori e sulle imprese del terziario e del turismo. Uno studio che ha messo in campo un confronto con Francia e Germania e le proposte di Confcommercio. I temi sono stati al centro di una nuova analisi realizzata dalla Confederazione , che per la prima volta ha offerto un quadro dettagliato sul fenomeno del dumping contrattuale e dei cosiddetti “contratti pirata“. Lo studio è stato presentato nel corso di una conferenza stampa, alla quale sono intervenuti il segretario generale di Confcommercio, Marco Barbieri, il Responsabile per le Politiche del lavoro e del Welfare, Guido Lazzarelli, e il direttore dell’Ufficio Studi, Mariano Bella.
Garantire regole eque
“Come Confcommercio teniamo al benessere e alla qualità del lavoro e della vita dei lavoratori delle nostre imprese, perché questi sono il nostro vero patrimonio di competenze e professionalità e una risorsa fondamentale per innovazione e produttività nel terziario di mercato”, ha spiegato il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, “Per questo siamo costantemente impegnati a garantire regole eque, tutele solide e prospettive di crescita per chi ogni giorno contribuisce allo sviluppo dei nostri settori. Da sempre, infatti, sottoscriviamo contratti innovativi e moderni che anticipano le esigenze dei lavoratori coniugandole con quelle delle imprese”.
Rafforzare la collaborazione con i sindacati
“Oggi, però, guardiamo con forte preoccupazione”, ha evidenziato Sangalli, “al cosiddetto dumping contrattuale, un fenomeno che sta assumendo proporzioni sempre maggiori, soprattutto in alcune aree del nostro Paese, che mina le regole della concorrenza, svaluta il lavoro e crea disparità tra imprese e tra lavoratori. C’è, dunque, bisogno di rafforzare la collaborazione con i sindacati, ma soprattutto di una maggiore attenzione da parte del Governo a cui chiediamo un impegno concreto per impedire l’applicazione di contratti sottocosto”. “Come Confcommercio”, ha concluso Sangalli, “facciamo alcune proposte tra cui, in particolare: comunicazioni obbligatorie a tutte le sedi istituzionali del contratto applicato, certificazione della rappresentatività, potenziamento degli strumenti di vigilanza e monitoraggio, rafforzamento della bilateralità come strumento di certificazione della qualità contrattuale. Solo così si può garantire tutela del lavoro e competitività del sistema”.
Servono contratti modello e innovativi
Il Segretario Generale di Confcommercio, Marco Barbieri, ha introdotto la conferenza stampa dell’analisi di Confcommercio sul dumping contrattuale nel terziario e nel turismo. “La situazione geopolitica non è delle migliori e la domanda interna è in difficoltà”, ha detto Barbieri, “ma il dato certa è che l’economia di questo paese viene trainata dalle imprese del terziario”.
“Il Ccnl che noi sottoscriviamo e altri contratti come quello del turismo sono contratti modello che riguardano cinque milioni di lavoratori. Un contratto modello e innovativo che ha sviluppato tematiche importanti sulla bilateralità e del quale beneficiano imprese e lavoratori”. Secondo Barbieri, “mettere in difficoltà una contrattazione collettiva come questa significa mettere in difficoltà il paese e la sua colonna portante che sono le piccole e medie imprese e più in generale si penalizzano i consumatori che non riescono a rilanciare la domanda”.