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Deficit in calo, aumenti nella Pa e ritorno al nucleare: le tre decisioni del Consiglio dei ministri

Approvato il Documento programmatico con rapporto deficit/Pil al 3% nel 2025 e debito in discesa fino al 136,4% nel 2028. Rinnovi contrattuali per oltre 580mila dipendenti pubblici. Via libera alla legge che riapre la stagione dell’energia atomica in Italia
venerdì, 3 Ottobre 2025
2 minuti di lettura

Ieri il Consiglio dei Ministri ha varato ieri provvedimenti molto attesi: l’approvazione del Documento programmatico di finanza pubblica, il via libera ai nuovi contratti nel pubblico impiego e nella sanità e il testo di legge delega sul nucleare. Tre decisioni che in soldoni disegnano un quadro di interventi mirato a rafforzare la tenuta dei conti, sostenere il lavoro pubblico e riaprire il capitolo dell’energia atomica.

Finanza pubblica

Il Documento programmatico di finanza pubblica, che sarà trasmesso alle Camere, conferma l’impegno del governo a rispettare i vincoli europei e a ridurre progressivamente il debito pubblico. Il rapporto deficit/Pil per il 2025 si attesterà al 3%, con una crescita programmatica dello 0,5%. Le previsioni indicano un indebitamento netto in calo nei prossimi anni: 2,8% nel 2026, 2,6% nel 2027 e 2,3% nel 2028. Il debito, inferiore ai valori indicati nel Programma di stabilità, scenderà fino al 136,4% del PIL nel 2028, anche grazie alla progressiva riduzione dell’impatto del superbonus edilizio.

Previsti inoltre incrementi graduali della spesa per la difesa: +0,15% nel 2026, +0,3% nel 2027 e +0,5% nel 2028, subordinati all’uscita dalla procedura per disavanzo eccessivo.

Sul fronte interno, il governo punta a una ricomposizione del prelievo fiscale, riducendo il carico sui redditi da lavoro e garantendo un ulteriore rifinanziamento del Fondo sanitario nazionale. Previste anche nuove misure per sostenere investimenti d’impresa, natalità e conciliazione vita-lavoro. “Confermiamo una linea di prudenza e responsabilità, nel rispetto delle nuove regole europee e a tutela della crescita economica e sociale”, le parole del Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.

Pubblico impiego e sanità

Via libera anche ai nuovi contratti per l’area delle funzioni centrali, per il comparto sanità (triennio 2022-2024) e per il personale della Presidenza del Consiglio (2019-2021). A questi si aggiunge il nuovo contratto quadro per la definizione dei comparti per il triennio 2025-2027. Ecco i numeri: funzioni centrali +558 euro medi mensili per 13 mensilità per circa 6.000 dipendenti coinvolti); sanità +172 euro mensili per 581.148 dipendenti; Presidenza del Consiglio +168 euro mensili per circa 1.800 lavoratori. Secondo il ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo si tratta di “un passaggio fondamentale che riconosce il valore delle nostre persone”. Con i 20 miliardi stanziati in due leggi di bilancio, il governo punta a garantire una continuità contrattuale senza precedenti. “È un segnale concreto di attenzione verso i lavoratori pubblici, necessario per potenziare la macchina amministrativa e sostenere la crescita del Paese”, ha aggiunto Zangrillo.

Energia

Il Consiglio dei Ministri ha poi approvato il testo di legge delega sul nucleare, ultimo passo prima dell’esame parlamentare. Il provvedimento riapre ufficialmente la strada all’adozione dell’energia atomica in Italia, a 14 anni dal referendum del 2011 che ne aveva decretato lo stop. “Il percorso di transizione energetica va compiuto con realismo, valorizzando tutte le fonti rinnovabili e il nucleare”, ha dichiarato Luca Squeri, Responsabile energia di Forza Italia. “È un passo decisivo per conciliare sostenibilità ambientale ed economica e per garantire sicurezza energetica al sistema produttivo.” La legge delega punta a creare il quadro normativo necessario per ricerca, sviluppo e realizzazione di impianti nucleari di nuova generazione, coerentemente con gli obiettivi europei sulla decarbonizzazione.

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