La polizia tedesca ha arrestato quattro uomini sospettati di appartenere all’organizzazione palestinese Hamas, accusati di aver pianificato attentati contro obiettivi ebraici e israeliani sul territorio tedesco. L’operazione, condotta in collaborazione con l’intelligence federale, ha avuto luogo in diverse città tra cui Berlino, Amburgo e Francoforte, e ha portato al sequestro di materiale informatico, telefoni cellulari e documenti ritenuti rilevanti per l’indagine. Secondo la procura federale, i sospetti avrebbero agito su mandato diretto di Hamas, con l’obiettivo di individuare potenziali bersagli e procurarsi armi da utilizzare in attacchi mirati. Tra gli obiettivi ipotizzati figurano sinagoghe, centri culturali e sedi diplomatiche israeliane. Le autorità non hanno confermato l’imminenza di un attentato, ma parlano di una “fase avanzata di preparazione”. Il ministro dell’Interno Nancy Faeser ha definito l’operazione “un colpo importante contro il terrorismo islamista” e ha ribadito l’impegno della Germania nella protezione delle comunità ebraiche. “Non tollereremo che organizzazioni estremiste portino il conflitto mediorientale sul nostro territorio,” ha dichiarato. La Germania considera Hamas un’organizzazione terroristica e ha vietato le sue attività sul suolo nazionale. Gli arresti arrivano in un momento di forte tensione internazionale, con il conflitto israelo-palestinese che continua a generare ripercussioni in Europa. Le comunità ebraiche tedesche, già sotto stretta sorveglianza, hanno espresso preoccupazione e chiesto un rafforzamento delle misure di sicurezza. L’indagine è ancora in corso e gli arrestati saranno interrogati nei prossimi giorni. Per ora, la minaccia è stata contenuta. Ma il rischio resta alto — e la vigilanza, necessaria.
