Un proiettile avvolto in un fazzoletto, consegnato durante la comunione, nel cuore della parrocchia di San Paolo Apostolo, al Parco Verde di Caivano. La minaccia a don Maurizio Patriciello è arrivata così, in una domenica di messa affollata, quando un uomo si è confuso tra i fedeli e ha allungato al parroco un plico con all’interno un calibro 9×21. Pochi istanti, poi la fuga. La scorta del sacerdote e una pattuglia dei carabinieri presenti all’esterno lo hanno individuato e fermato mentre era ancora in fila, accompagnandolo alla Compagnia di Caivano per gli accertamenti. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, secondo quanto filtra era stato bloccato un anno fa nella stessa chiesa con un coltello. A ricostruire l’episodio è stata la Sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio Pina Castiello, testimone diretta: “È raccapricciante e vergognoso quello che è accaduto questa mattina a Caivano… un esponente della criminalità locale, confondendosi tra i fedeli, si è avvicinato a don Maurizio Patriciello e gli ha consegnato un fazzoletto contenente un proiettile, dileguandosi poi velocemente”. “Non ci faremo spaventare, non arretreremo di un millimetro nella lotta senza quartiere alla camorra”, ha aggiunto, spiegando di aver informato il prefetto di Napoli e la presidente del Consiglio.
La risposta delle istituzioni
Il Viminale ha immediatamente intensificato le misure di protezione per il parroco. Il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha telefonato a don Patriciello per esprimere solidarietà e preannunciare una visita a breve. “Già da oggi (ieri, ndr), Polizia e Carabinieri hanno inviato pattuglie aggiuntive per presidiare Parco Verde”, fa sapere il Ministero, annunciando per oggi un Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica dedicato agli ultimi episodi nell’area. Dal Quirinale è arrivato il messaggio di vicinanza del Presidente Sergio Mattarella. Parole nette anche da Palazzo Chigi: “Inaccettabile quanto accaduto… Un gesto vigliacco e criminale, compiuto nel luogo e nel momento più sacro, che non intimidirà chi, come don Patriciello, rappresenta coraggio e dedizione a favore della comunità e della legalità. Lo Stato è con voi, e non faremo mai un passo indietro”, ha scritto il Premier Giorgia Meloni su X.
“Non siete soli”: il fronte bipartisan
La condanna è stata corale. “Siamo al suo fianco”, ha detto il Presidente della Camera Lorenzo Fontana, ringraziando il sacerdote “per il coraggio con cui continua la sua opera di testimonianza e di difesa della legalità”. Per il Presidente del Senato Ignazio La Russa si tratta di “un gesto criminale che non fermerà la sua dedizione alla comunità”. “Paura? Mai”, ha scritto il Vicepremier Matteo Salvini. Dalla maggioranza come dall’opposizione, una sfilza di attestati: la Presidente dell’Antimafia Chiara Colosimo ha parlato di “minaccia a tutti quelli che credono nella giustizia”, mentre il candidato alla Regione Campania Roberto Fico ha invitato a “fare fronte comune” contro ogni tentativo di condizionamento. “Lo Stato non arretra”, hanno ribadito, tra gli altri, il Ministro della Cultura Alessandro Giuli, il Ministro della Salute Orazio Schillaci e la Sottosegretaria all’Interno Wanda Ferro. Il Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi ha ricordato i progetti avviati sul territorio: “Siamo vicini a don Patriciello: le minacce non fermeranno la sua opera e l’attività istituzionale e sociale in corso a Caivano”.
Messaggi sono arrivati anche dal mondo sindacale: per la Segretaria generale della Cisl Daniela Fumarola “istituzioni, società civile, scuole e parrocchie devono fare fronte comune contro il ricatto della malavita”.
Il contesto
Il segnale intimidatorio è arrivato all’indomani di una “stesa” esplosa a pochi passi dalla parrocchia e si inserisce in un percorso di risanamento che negli ultimi mesi ha visto una presenza più robusta dello Stato, con interventi di riqualificazione e controlli rafforzati sul quartiere. Don Patriciello, volto simbolo della resistenza civile tra Terra dei fuochi e periferie del Casertano e del Napoletano, da anni è bersaglio di minacce per la sua azione pastorale e sociale. “Caivano è diventato il simbolo di una rinascita possibile… Non permetteremo che la criminalità rialzi la testa”, hanno detto i parlamentari campani di maggioranza. Dalla Lega al Pd, passando per Forza Italia e Noi Moderati, il refrain è lo stesso: “Don Maurizio non è solo”.