Manifestare contro il governo è un diritto e anche un dovere di un’opposizione: la democrazia libera si nutre delle critiche e i partiti che non fanno parte della maggioranza hanno il compito di interpretare ed esprimere il dissenso dei cittadini verso le scelte del governo.
Detto questo c’è modo e modo di fare opposizione, soprattutto quando chi imbraccia le armi della critica lo fa rivendicando una speciale devozione alla Nazione e ai suoi simboli.
Manifestare contro il governo il giorno in cui si celebra la festa della Repubblica, che è una festa di unità nazionale, è un controsenso, un oltraggio al Tricolore che tutti ci rappresenta e la dimostrazione di quanto sia strumentale e meschino il nazionalismo della destra italiana.
Che senso ha inscenare un corteo che segna la legittima divisione tra maggioranza e opposizione il giorno in cui tutti dovremmo ricordare le comuni origini della nostra scelta repubblicana?
Che senso ha scendere in piazza fianco a fianco con gruppi di estremisti di destra nostalgici di un regime che ha avuto nella monarchia il suo tutore?
Che senso ha aver scelto come luogo di questa manifestazione l’area dove sorge l’Altare della Patria dove la destra italiana voleva addirittura deporre una corona, quando questa prerogativa da sempre spetta al capo dello Stato?
La destra italiana “legge e ordine” ieri ha violato legge, ordine e buon senso inscenando un corteo che non ha rispettato le norme sulla distanza tra le persone, il divieto di assembramento e l’obbligo di portare la mascherina quando si è in gruppo. Bell’esempio di coerenza per chi si proclama inflessibile nell’applicazione delle regole soprattutto quando riguardano la sicurezza!!
Spiace che Forza Italia non abbia saputo distinguersi rispetto alla Lega e a Fratelli d’Italia e, con imperdonabile superficialità, si sia accodata a questa sceneggiata dimostrando una subalternità non solo numerica ma anche politica verso una deriva che stride con la tradizione del partito nato nel 1994.
È incomprensibile che Berlusconi, che da quando è scoppiata la pandemia ha espresso posizioni equilibrate e responsabili, non abbia saputo dire di no alla scelta imposta da Meloni e Salvini di scendere in piazza il 2 Giugno.
Forza Italia dovrebbe capire che è condannata all’irrilevanza, alla subalternità e alla scomparsa se non si distingue da Salvini e Meloni e se non ritrova la sua ispirazione liberale, democratica, europeista e di partito nazionale e non nazionalista.
Oggi il centro -destra non esiste più. Esiste una destra a due voci, Meloni e Salvini, con un accompagnamento sommesso di Forza Italia che è la brutta copia di sé stessa.
E questo è un problema grave per l’Italia.
Il nostro Paese ha bisogno di un centrodestra a trazione moderata. Ma così non è. La destra che guida l’opposizione di cui fa parte anche Forza Italia non ha nulla di liberale, ha simpatie per regimi autocratici e illiberali, è contraria all’Europa e ha un concetto di nazione assai discutibile.
Chi è vero nazionalista nei momenti di grave pericolo per il proprio Paese mette da parte le sue legittime rivendicazioni e si stringe intorno al proprio Paese e a chi lo rappresenta offrendo collaborazione seria e con spirito costruttivo e non con acrimonia e demagogia. Questo non è avvenuto durante i tre mesi di fuoco che ci siamo messi alle spalle.
Chi è vero nazionalista mette al primo posto il rispetto e l’omaggio ai simboli della nazione, tra cui le sue feste nazionali, appunto, e non ne fa un uso strumentale per motivi di parte.
La destra italiana confonde il nazionalismo con il “fazionalismo” l’esasperazione della propria parte politica in senso divisivo e di contrapposizione.
Di questa destra, l’Italia che deve rinascere non ha alcun bisogno.
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