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Immagine tratta dal sito: www.cna.it

Costantini: il danno dei dazi e delle regole assurde. Così si mandano in crisi le imprese

Il leader della Cna: troppe regole assurde che vanno cambiate
giovedì, 25 Settembre 2025
1 minuto di lettura

Regole assurde che si devono cambiare”. È l’appello del presidente nazionale CNA, Dario Costantini, intervenendo al convegno promosso da. Na Agroalimentare dal titolo “Cibo e Mercati – L’impresa artigiana di fronte alle sfide della sostenibilità”. “Dal 2008 le nostre imprese stanno subendo pesanti crisi”, ricorda Costantini, “che non hanno provocato e la loro grande capacità di reinventarsi e di adattarsi ha bisogno di essere sostenuta se non vogliamo disperdere un enorme patrimonio di sapere e competenze”.

Il danno dei dazi

Il nostro export verso gli Stati Uniti è andato bene anche nei primi quattro mesi dell’anno, meglio della Germania”, ha evidenziato, “ma ora inizia a sentirsi l’effetto dei dazi che impatta su flussi di oltre 100 miliardi tra export diretto e indiretto. È evidente che nel breve-medio periodo c’è bisogno di compensazioni, assicurate dal governo”, osserva ancora Costantini, “e poi sarà necessario sostenere le piccole imprese nella ricerca di nuovi mercati. Come CNA siamo molto attivi sull’internalizzazione, accompagnare le nostre imprese su nuovi mercati come Arabia Saudita, India, paesi in Sudamerica. Ma è necessario che le piccole imprese siano protagoniste anche delle missioni istituzionali dal momento che rappresentiamo il 99% del tessuto produttivo”.

I costi per le imprese

Costantini elenca una serie di lacci che frenano e penalizzano il sistema delle piccole imprese, a cominciare dall’energia. “Quando vedo che paghiamo l’energia più che in ogni altro paese in Europa”,osserva il presidente della Confederazione Nazionale degli artigiani, “mentre le grandi imprese energetiche l’anno scorso hanno realizzato un utile netto da quasi 25 miliardi allora è evidente che c’è qualcosa da correggere”.
Dobbiamo tutelare e salvaguardare la grande qualità, l’unicità di molte nostre produzioni, a partire dall’agroalimentare, che sono il tratto distintivo del Made in Italy”, osserva infine Costantini, “Ma sono necessarie politiche e strumenti dedicati, specifici, accessibili alle piccole imprese”.

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