Ridurre le distanze, vincere la ‘noia da lockdown’ e portare avanti la tradizione. Sono nati con questi tre obiettivi i ‘Campionati di Facoltà Home Edition’, che in tempo di Covid si sono imposti a livello nazionale come la più grande manifestazione sportiva agonistica disputata garantendo l’assoluta contemporaneità.
L’idea è stata dell’Università degli Studi di Milano, in collaborazione con CUS Statale e CUS Milano.
“Abbiamo fatto una cosa creativa che ha sfruttato il talento di una comunità di ragazzi e soprattutto siamo riusciti ad andare controcorrente rispetto al Covid che ci tiene in casa – ha dichiarato entusiasta il presidente del comitato sportivo dell’Università degli Studi di Milano Antonio La Torre -. Siamo rimasti nella nostra abitazione, ma siamo riusciti a fare cose utili, socializzanti divertenti e che danno un segno di voglia di vivere intelligente, nel pieno rispetto delle regole”.
A partecipare alle gare, infatti, sono stati studenti fuori sede provenienti da 11 differenti Regioni: Lombardia, Piemonte, Veneto, Liguria, Val d’Aosta, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna, Abruzzo, Puglia, Calabria e Sicilia.
A Codogno era cominciata l’emergenza sanitaria lo scorso 20 febbraio, ed è stata la stessa Codogno a guidare la ripartenza, anche sportiva. Dalla cittadina del lodigiano, primo focoloaio italiano della pandemia, si è collegato in diretta uno studente iscritto alla prova di calcio maschile, mentre l’intera sfida degli e-Sports è stata organizzata e trasmessa in live da un residente di Codogno, nonché studente della Facoltà di Scienze e Tecnologie dell’Università degli Studi di Milano.
“Cus Statale non si è fermata – aggiunge il presidente del CUS Milano Alessandro Castelli -. Creatività, fantasia, intelligenza ed ecco i CDF Home Edition. Idea originale dei nostri ragazzi e modello di riferimento da tener presente anche quando il Covid-19 sarà un ricordo. La competizione è stata molto partecipata. La stagione sportiva universitaria 2019/20 sta per terminare e la progettualità per il 2020/21 è avviata. La nostra impiantistica sportiva che è patrimonio dell’università è pronta con i nuovi protocolli sanitari”.
Se l’obiettivo era quello di abbattere le distanze, le gare in diretta e direttamente da casa ha garantito la possibilità di partecipare in egual misura ad atleti diversamente abili e normodotati contemporaneamente. Non solo la distanza è stata vinta, dunque, ma anche le barriere sociali. E a vincere è stato un ragazzo con disabilità che ha portato Scienze e Tecnologie sul gradino più alto del podio del volley maschile.
Al termine di tutte le prove, la Facoltà di Studi Umanistici è stata eletta Campione d’Ateneo. Succede nell’albo d’oro a Medicina e per la prima volta il ‘lupo’ di Studi Umanistici può indossare l’alloro sportivo dell’Università degli Studi di Milano, proiettando i Campionati Di Facoltà verso l’edizione 2021 quando, ci si augura, sarà possibile a tornare a gareggiare nei campi.