“Sabato 11 ottobre, alle ore 18, ci ritroveremo in Piazza San Pietro per recitare insieme il Rosario per la pace”. Con queste parole Papa Leone XIV ha dato l’annuncio oggi durante l’udienza generale in Vaticano. La data coincide con l’anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II, avvenuta l’11 ottobre 1962, e con la memoria liturgica di san Giovanni XXIII, ricordato come “il Papa buono” e promotore del dialogo.
L’invito a famiglie e comunità
Il Pontefice non ha limitato l’appello a chi sarà presente a Roma, ma ha esteso l’invito a tutti i fedeli del mondo: “Vi chiedo di pregare il Rosario ogni giorno, personalmente, in famiglia e nelle comunità”. Per chi lavora in Vaticano, il Papa ha indicato un orario preciso: “Alle ore 19, nella Basilica di San Pietro, ci sia quotidianamente questo momento di preghiera”. L’obiettivo è trasformare l’intero mese di ottobre in un tempo di invocazione corale per la pace.
Il significato del Rosario
Il Rosario, ha spiegato il Papa, è “una preghiera semplice e potente” che permette di meditare i momenti fondamentali della vita di Gesù e di Maria. Non è un rito riservato agli esperti di liturgia, ma uno strumento alla portata di tutti. “La pace ha bisogno di radici spirituali profonde” ha sottolineato, indicando nella recita quotidiana delle “Ave Maria” un modo concreto per sentirsi parte di una comunità globale che condivide le stesse speranze.
Una data dal valore simbolico
La scelta dell’11 ottobre non è casuale. “In quel giorno ricordiamo l’apertura del Concilio Vaticano II e la figura di san Giovanni XXIII, che fu profeta di pace” ha detto Leone XIV. La veglia mariana in Piazza San Pietro si inserisce nella cornice del Giubileo della Spiritualità mariana e vuole rilanciare il messaggio di rinnovamento che il Concilio ha consegnato alla Chiesa più di sessant’anni fa.
La riflessione su morte e dolore
Nella catechesi il Pontefice ha toccato anche il tema del dolore umano. “La morte non è mai l’ultima parola” ha affermato, ricordando che Cristo “è entrato nella casa stessa della morte per svuotarla, per liberarne gli abitanti, prendendoli per mano uno ad uno”. Ha poi chiarito che gli “inferi”, nella tradizione biblica, non vanno intesi come un luogo materiale, ma come “una condizione in cui regnano dolore, solitudine, colpa e separazione da Dio e dagli altri”.
Continuità con i predecessori
Il Rosario per la pace richiama gesti già compiuti da altri Pontefici. Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco avevano promosso preghiere simili in periodi segnati da guerre o crisi internazionali. “Affidiamo alla Vergine i dolori dell’umanità” ha detto Leone XIV, ricordando che la Chiesa ha sempre cercato sostegno nella preghiera mariana nei momenti più difficili.
Un mese dedicato alla pace
Il Papa ha ribadito che l’appuntamento dell’11 ottobre sarà solo il momento culminante: “Ottobre è il mese del Rosario, viviamolo come un cammino comune”. L’invito riguarda singoli fedeli e comunità parrocchiali, ma anche scuole, associazioni e famiglie che vorranno unirsi spiritualmente a questo percorso.
Altri appelli del Pontefice
Nel corso della stessa udienza Leone XIV ha rivolto un pensiero ai giovani impegnati nella preparazione del Giubileo del 2025: “Non lasciatevi rubare la speranza”. Ha poi espresso vicinanza alle popolazioni colpite dalle alluvioni in Asia e in Africa: “Chiedo alla comunità internazionale di non abbandonare chi ha perso tutto”.
L’attesa per l’evento
La macchina organizzativa vaticana è già al lavoro per l’accoglienza dei pellegrini. L’evento sarà trasmesso in diretta televisiva e sui canali digitali della Santa Sede per permettere la partecipazione a distanza. L’appuntamento dell’11 ottobre, con il Rosario guidato dal Papa, si annuncia come uno dei momenti più significativi del calendario del Giubileo mariano e come occasione di incontro comunitario in un tempo segnato da tensioni e conflitti.