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Giorgetti: “Meno tasse e rigore nei conti. Basta sprechi, ogni euro viene dai cittadini”

domenica, 21 Settembre 2025
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1 minuto di lettura

“L’obiettivo nostro è quello di ridurre il carico fiscale e arrivare anche alla pace con i contribuenti. Non ce lo dimentichiamo, non dimentichiamo gli impegni e le promesse che abbiamo fatto qui su questo prato”. Dal palco dello storico raduno della Lega a Pontida, il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha tracciato la rotta del governo sul fronte fiscale e ribadito la necessità di una gestione rigorosa delle finanze pubbliche. Il titolare di via XX Settembre ha ricordato come “ogni euro che spendiamo è un euro che deve essere chiesto in termini di tasse ai nostri cittadini. E quindi la responsabilità ci impone di essere molto rigorosi su come si spendono i soldi”. E ha aggiunto che “il successo di questo governo è perché ha messo fine a sprechi e sperperi”, rivendicando le scelte compiute negli ultimi mille giorni dall’esecutivo guidato da Giorgia Meloni.
Giorgetti ha poi sottolineato il valore simbolico del raduno leghista: “Il nostro essere continua nel tempo. Pontida ci insegna che si può continuare solo se abbiamo presenti i valori che ci sono stati trasmessi su questo prato. E può sopravvivere solo se c’è un capo nazionale, un capo regionale, un capo comunale. Ci vuole rispetto, rispetto per la gerarchia. Altrimenti finiremo come tutti gli altri”.

Le sfide del governo

Il Ministro ha insistito sul nesso tra responsabilità e stabilità: “Ridurre le tasse non significa aprire voragini nei conti pubblici, ma rendere lo Stato più equo, vicino alle famiglie e alle imprese”. Una linea che Giorgetti ha legato al rilancio economico post-pandemia e alle nuove sfide internazionali: “Non possiamo permetterci leggerezze, ogni scelta pesa sul futuro del Paese”.

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  1. “Giorgetti: “Meno tasse e rigore nei conti. Basta sprechi, ogni euro viene dai cittadini””. Molto bene questo è quello che vorremmo sentire da ogni politico. Purtroppo i fatti scarsamente coincidono con gli annunci. Servirebbe una stretta con più controlli sulle spese della “Politica” e sulla P.A.. I finanziamenti che lo Stato concede a Regioni, Provincie e Comuni se non vengono impiegati nei tempi e nei modi previsti dovrebbero ritornare allo Stato con gli interessi di legge.

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