È un risultato storico quello ottenuto da Alternativa per la Germania (AfD), il partito di estrema destra che ha triplicato i propri consensi nelle elezioni locali della Renania Settentrionale-Vestfalia, il Land più popoloso del Paese. Con il 16,4% dei voti, rispetto al 5% dell’anno precedente, l’AfD si afferma come terza forza politica regionale, superando i Verdi e avvicinandosi pericolosamente ai Socialdemocratici (SPD). La CDU ha mantenuto la leadership con il 34,2%, mentre l’SPD è scesa al 22,6%. I Verdi, in forte calo, hanno perso 8,5 punti percentuali, fermandosi all’11,7%. Il voto, che ha coinvolto oltre 13 milioni di cittadini, è stato considerato un banco di prova cruciale in vista delle elezioni federali, dove l’AfD ha già raggiunto il 20,8% su scala nazionale. Fondato nel 2013, il partito ha costruito la sua ascesa su temi come l’immigrazione, la sicurezza e la critica all’establishment europeo. La leader Alice Weidel ha definito il risultato “una svolta epocale” e ha ribadito l’obiettivo di diventare “la prima forza politica del Paese”. In alcune regioni dell’ex Germania Est, come la Turingia, l’AfD ha già superato il 30%. Il successo del partito arriva in un momento di forte malcontento sociale, con l’inflazione ancora elevata, la crisi energetica post-Ucraina e una crescente sfiducia nei confronti della coalizione di governo guidata da Friedrich Merz (CDU) in tandem con l’SPD. Secondo gli analisti, l’AfD ha saputo intercettare il voto di protesta, soprattutto tra i giovani e le fasce economicamente più vulnerabili. Nonostante il risultato, gli altri partiti continuano a escludere l’AfD da possibili alleanze. Ma il suo peso politico cresce, e con esso la pressione sul sistema democratico tedesco. La Germania si risveglia con una nuova mappa elettorale, dove l’estrema destra non è più ai margini, ma al centro del dibattito.
