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Papa Leone: “Annunciate la bellezza, non c’è giustizia senza compassione”

sabato, 13 Settembre 2025
2 minuti di lettura

Oggi Papa Leone ha accolto in udienza un gruppo di pellegrini provenienti dall’Umbria. Si è trattato di un momento di preghiera e condivisione che ha voluto rafforzare il legame storico tra la regione e la tradizione della Chiesa cattolica. L’Umbria è da secoli conosciuta come “terra di santi e sante”, per aver dato i natali a figure come Francesco e Chiara d’Assisi, Benedetta di Spello e Rita da Cascia, personalità che hanno segnato la spiritualità italiana e non solo. Nel suo discorso il Pontefice ha sottolineato il compito dei fedeli umbri di custodire un’eredità che non deve restare solo memoria storica, ma diventare testimonianza viva. “L’Umbria è terra di santi e sante, annunciate la bellezza”, ha affermato, invitando a trasmettere la fede non come imposizione, ma come esperienza capace di parlare al cuore delle persone. Il termine bellezza è stato usato in senso ampio, come sintesi di bontà, verità e armonia, elementi che, secondo la tradizione cristiana, riflettono la presenza di Dio nella vita quotidiana.
Il Papa ha poi legato il tema della giustizia a quello dell’empatia, indicando come le leggi e le regole non possano essere vissute in modo astratto, senza tener conto della sofferenza delle persone. “Non c’è giustizia senza compassione, né legittimità senza ascolto del dolore altrui”, ha spiegato. La parola compassione, che letteralmente significa “patire insieme”, è stata al centro del suo richiamo: senza la capacità di farsi carico delle ferite degli altri, ha detto, la giustizia rischia di trasformarsi in freddezza burocratica o in mera punizione.

Il ruolo delle comunità umbre

L’intervento del Pontefice è stato accolto con attenzione dai pellegrini, che hanno interpretato le sue parole come un invito a rafforzare la testimonianza cristiana nei propri paesi e nelle proprie città. Le comunità umbre, già note per il radicamento di confraternite, santuari e percorsi di pellegrinaggio, hanno visto in questa udienza un riconoscimento del loro ruolo nel tessuto spirituale nazionale. Il Papa ha voluto rimarcare come l’identità religiosa di un territorio non sia un fatto del passato, ma un patrimonio da tenere vivo attraverso gesti concreti di solidarietà e vicinanza.
Concludendo l’udienza, Papa Leone ha ribadito l’importanza di vivere la fede come esperienza quotidiana fatta di ascolto, attenzione ai fragili e testimonianza di speranza. Le sue parole si inseriscono in un percorso che insiste sulla centralità del dialogo e della vicinanza umana come strumenti per affrontare le difficoltà della società contemporanea. In vista del suo compleanno, il richiamo alla compassione e alla bellezza assume così anche il valore di un’eredità personale, un messaggio che intende affidare ai fedeli come orientamento per i prossimi anni.

Un compleanno in arrivo

L’appuntamento odierno ha anche assunto un significato particolare per la vicinanza con un anniversario personale del Pontefice. Domani, domenica 14 settembre, Papa Leone compirà settant’anni. Una tappa importante, che cade in un momento di intensa attività pastorale e che ricorda il lungo cammino di un uomo divenuto punto di riferimento per milioni di fedeli. Il compleanno sarà celebrato in forma semplice, ma non mancheranno i messaggi e gli auguri da parte delle diocesi e dei rappresentanti istituzionali di tutto il mondo.

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