In un momento di profonda crisi politica e sociale, il Nepal ha nominato la sua prima premier donna: Sushila Karki, ex presidente della Corte Suprema e figura rispettata per la sua integrità e il suo rigore contro la corruzione. La nomina, avvenuta il 12 settembre 2025, arriva dopo settimane di proteste violente che hanno causato almeno 23 morti e centinaia di feriti in tutto il Paese. La scelta di Karki come premier ad interim è stata il frutto di un accordo tra il presidente Ram Chandra Paudel e i principali leader politici e militari, alla ricerca di una figura super partes capace di guidare il Nepal verso nuove elezioni senza alimentare ulteriori tensioni. La sua nomina rappresenta una rottura con la tradizionale politica di partito, spesso accusata di clientelismo e paralisi istituzionale. I disordini sono esplosi dopo il blocco governativo delle principali piattaforme social, tra cui Facebook, YouTube e X, percepito come un attacco alla libertà di espressione. Le proteste, guidate in gran parte da giovani attivisti, hanno portato all’assalto del Parlamento, alla chiusura dell’aeroporto internazionale e alle dimissioni del premier uscente K.P. Sharma Oli. Sushila Karki, 73 anni, è una giurista di lungo corso e già nota per essere stata la prima donna a guidare la Corte Suprema del Nepal. La sua carriera è segnata da battaglie contro la corruzione e da una reputazione di indipendenza, qualità che le hanno valso il rispetto anche tra i manifestanti. “È la persona giusta per riportare fiducia nelle istituzioni,” ha dichiarato un portavoce del movimento giovanile. Nonostante l’ottimismo, la sua nomina potrebbe affrontare ostacoli costituzionali, poiché Karki non è membro del Parlamento. Gli esperti legali ipotizzano la necessità di riforme rapide per legittimare il suo mandato. Ma per ora, il Nepal guarda a lei come simbolo di rinascita e speranza in un Paese ferito ma ancora desideroso di cambiamento.
