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Mattarella: “Europa su un crinale pericoloso, come nel 1914”

Dopo i droni russi in Polonia il Capo dello Stato lancia l’allarme da Lubiana: “Inaccettabile violare la sovranità di un Paese”. Appello a Onu ed Europa: “Fermare la spirale di violenza”
giovedì, 11 Settembre 2025
3 minuti di lettura

La violazione dello spazio aereo polacco da parte di droni russi ha segnato un nuovo passaggio di tensione nell’Europa già attraversata dalla guerra in Ucraina. A sottolinearne la gravità è stato ieri anche Sergio Mattarella, parlando a Lubiana al termine dell’incontro con la Presidente slovena Natasa Pirc Musar. “È gravissimo e non è la prima volta che questo avviene nei paesi confinanti con la Russia”, ha detto il Capo dello Stato, che ha ricordato anche “quanto avvenuto in Qatar” con il recente attacco israeliano. “È inaccettabile che si violi la sovranità di un Paese. Quello che crea allarme è che ci si muove su un crinale in cui, anche senza volerlo, si può scivolare in un baratro di violenza incontrollata. Come accadde nel 1914”.

Un riferimento che non è passato inosservato: evocare l’anno che diede inizio alla Prima guerra mondiale è un avvertimento, anche tetro se vogliamo, che fotografa la delicatezza del momento.

Ucraina, “bombardamenti quotidiani sui civili”

Mattarella ha poi puntato l’attenzione sull’Ucraina, teatro di una guerra che dopo oltre tre anni non mostra segnali di allentamento: “Da Kiev giungono segnali tutt’altro che rassicuranti e sempre più allarmanti. Si vedono bombardamenti quotidiani sulla popolazione civile ucraina”. Parole che si aggiungono alle denunce delle organizzazioni internazionali per l’escalation di attacchi sulle città, con migliaia di sfollati costretti a lasciare le proprie case: “La comunità internazionale non può abituarsi alla logica del conflitto permanente”.

Il Presidente ha ricordato anche il dramma mediorientale, che resta una ferita aperta nella comunità internazionale: “Dopo la pagina oscura del 7 ottobre, con ostaggi ancora detenuti da Hamas in maniera inammissibile, quello che avviene a Gaza non è accettabile. Una popolazione intera ridotta alla fame è una situazione che la comunità internazionale non può accettare”.

Mattarella ha ribadito il ruolo centrale delle Nazioni Unite, chiamate a riaffermare il valore del dialogo: “È fondamentale che l’Onu recuperi il peso che ha avuto in altri momenti cruciali, per riportare equilibrio e per frenare una spirale di violenza che rischia di travolgere tutti”.

Le minacce del Cremlino

Non solo i droni, ma anche la guerra delle parole: “Le frequenti dichiarazioni, anche odierne, che vengono dal Cremlino e che risultano minacciose nei confronti dei Paesi europei, sono un elemento che induce all’allarme”, ha affermato Mattarella, parlando di un clima che richiede grande responsabilità politica e istituzionale. In questo quadro, ha osservato, “noi contiamo molto su quanto può fare l’Unione europea, con la sua aspirazione alla pace che la contraddistingue”. Da Lubiana, il discorso del Capo dello Stato si è poi spostato sull’agenda europea: «Abbiamo discusso dell’Unione europea e delle sfide strutturali e contingenti a cui deve far fronte. La prima riguarda il completamento dell’Unione. Alcuni paesi dei Balcani occidentali attendono da molti anni. L’ultimo Paese, la Croazia, è entrata nell’Ue 12 anni fa. Da allora c’è una pausa ingiustificata nel processo di allargamento, che va accelerato il più possibile”.

Un messaggio condiviso con la Presidente slovena Pirc Musar, con cui Mattarella ha ribadito la necessità di rilanciare il progetto europeo non solo come risposta alla crisi, ma come investimento politico: “Accelerare il percorso dei Balcani significa rafforzare la stabilità dell’intero continente”.

L’amicizia con la Slovenia

Nelle dichiarazioni alla stampa conclusive, Mattarella ha poi posto l’accento sul rapporto con la Slovenia: “Ringrazio la Presidente Pirc Musar per l’accoglienza. Ogni volta che ci incontriamo i nostri legami si rafforzano”. Il capo dello Stato ha richiamato l’importanza dell’interscambio economico, già in crescita nei primi mesi dell’anno, e delle collaborazioni nei settori dell’energia, delle infrastrutture, dei trasporti e della cultura. Ha citato l’esperienza di ‘GO!2025’, che vede Nova Gorica e Gorizia capitali europee della cultura, “un successo che porta benefici anche al turismo”. Grande attenzione è stata dedicata alle minoranze linguistiche: “Esse sono un caposaldo della nostra amicizia, la arricchiscono e la alimentano. Slovenia e Italia hanno costruito un sistema di tutela reciproca che rappresenta un esempio di maturità democratica per tutta l’Unione”.

Mattarella ha ricordato che l’8% dei cittadini europei appartiene a una minoranza nazionale e il 10% parla una lingua regionale: “Un tema che deve restare al centro dell’agenda comunitaria, perché la tutela delle diversità è un valore costitutivo dell’Unione”.

Oggi il presidente sarà a Capodistria, per inaugurare insieme alla Presidente slovena il restauro del Collegio dei Nobili, “un investimento che tutela un simbolo storico e al tempo stesso offre nuovi spazi alla comunità italiana locale”.

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