Il settore delle costruzioni deve rafforzarsi per poter affrontare al meglio la sfida delle grandi opere, molte delle quali finanziate con fondi Pnrr e dunque vincolate a tempistiche stringenti. Lo ha ribadito il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, intervenendo a margine del Forum TEHA in corso a Cernobbio. “È giusto che le aziende a controllo pubblico si occupino anche di come poter raggiungere questi obiettivi”, ha spiegato il ministro, commentando le interlocuzioni tra Ferrovie dello Stato e altre società per supportare la filiera delle costruzioni.
Urso ha poi escluso l’ipotesi di una nazionalizzazione per l’ex Ilva, rispondendo a una domanda specifica: “La Carta costituzionale non prevede che possano essere nazionalizzate imprese siderurgiche che operano in regime di concorrenza. Si può intervenire solo in settori come energia, monopoli o servizi pubblici essenziali ove fossero minacciati”.
Sul futuro dello stabilimento siderurgico di Taranto, Urso ha ricordato che il gruppo Jindal, insieme ad altri player internazionali, ha manifestato interesse: “La fase della manifestazione di interesse si chiuderà il 15 settembre. Mi auguro di poter esaminare progetti competitivi e sfidanti, all’altezza di quello che è stato il più grande sito siderurgico europeo”.
Transizione e incentivi
Il Ministro ha anche fatto il punto sugli strumenti di sostegno alle imprese in vista della sessione di bilancio. “Ho incontrato il Presidente Orsini poche ore fa al ministero – ha spiegato – ed è iniziato un cantiere di lavoro con l’obiettivo di mettere in campo interventi sia in termini di risorse finanziarie sia di semplificazione delle procedure”. Per quanto riguarda la politica industriale, Urso ha annunciato la volontà di unire le misure della transizione 4.0 e 5.0 in un nuovo strumento unico: “Sarà finanziato con risorse nazionali e reso strutturale e continuativo, così da facilitare l’utilizzo da parte delle imprese e accompagnare al meglio la trasformazione del sistema produttivo”.