Con un volo dimostrativo sopra il deserto dell’Australia Meridionale, il governo di Canberra ha ufficialmente presentato il ‘Ghost Bat’, il primo velivolo militare progettato e costruito interamente in Australia in oltre cinquant’anni. Il drone, sviluppato da Boeing Defence Australia in collaborazione con il Ministero della Difesa, rappresenta una svolta tecnologica e strategica che potrebbe ridefinire gli equilibri nella regione indo-pacifica. Il Ghost Bat – nome operativo MQ-28A – è un velivolo autonomo dotato di intelligenza artificiale, progettato per operare al fianco di caccia pilotati come gli F-35 e i Super Hornet. Capace di identificare, tracciare e ingaggiare bersagli nemici senza mettere a rischio vite umane, il drone ha già superato oltre 130 missioni di test e 20.000 ore di simulazione digitale. Durante la presentazione a Woomera, il ministro della Difesa Pat Conroy ha parlato di “una piattaforma all’avanguardia che pone l’Australia tra i leader mondiali nella difesa collaborativa”. Il tempismo del lancio non è casuale: solo due giorni prima, la Cina ha mostrato i propri droni da combattimento in una parata militare, alimentando il confronto tecnologico tra le potenze regionali. Il Ghost Bat non è solo un simbolo di innovazione, ma anche di ambizione geopolitica. Canberra punta a rafforzare la propria autonomia strategica e a ridurre la dipendenza da fornitori esteri, in un contesto di crescente tensione tra Washington, Pechino e le potenze emergenti del Pacifico. Sebbene nessun Paese straniero abbia ancora firmato contratti di acquisto, Boeing ha confermato l’interesse internazionale per il programma. La prossima fase dello sviluppo prevede l’integrazione di capacità offensive: entro fine anno, il Ghost Bat sarà equipaggiato con sistemi d’arma e inizierà i test di lancio missilistico. Per l’Australia, si apre così una nuova stagione di deterrenza tecnologica, in cui il cielo non sarà più solo il confine, ma il campo di battaglia.
