Una lunga fila che si allunga fino a via Tortona, un applauso spontaneo e centinaia di persone in attesa. Così Milano ha accolto il feretro di Giorgio Armani, arrivato all’Armani Theatre, dove da questa mattina è stata aperta la camera ardente dello stilista scomparso. Dipendenti, cittadini comuni, figure della moda, dello sport e della politica si sono raccolti per l’ultimo saluto a colui che ha incarnato l’eleganza italiana nel mondo. Tra i primi ad arrivare John Elkann, il sindaco Giuseppe Sala, l’attore Beppe Fiorello, il presidente della Federbasket Gianni Petrucci e il coach dell’Olimpia Milano Ettore Messina.
Il sindaco Sala ha annunciato la volontà di proporre l’iscrizione dello stilista al Famedio del Cimitero Monumentale: “Credo non ci saranno problemi, ma sarà giusto chiedere prima alla famiglia. Armani ha lasciato un segno indelebile in questa città: il suo credo assoluto nel lavoro come strumento di realizzazione personale e professionale”.
Le voci dello sport e della moda
Anche il mondo dello sport ha voluto rendere omaggio. “Armani è stato un’icona riconosciuta, ha dato allo sport italiano uno stile inconfondibile e ci ha reso i più invidiati” ha detto Luciano Buonfiglio, presidente del Coni. Per Mario Boselli, ex presidente della Camera Nazionale della Moda, “ci lascia un uomo e un imprenditore che ha sempre fatto tutto con una cura straordinaria: un esempio per tutti”.
Parole di affetto anche da Matteo Marzotto, che lo ha definito “un galantuomo atipico, sempre gentile, capace di rinnovarsi per cinquant’anni”.
Il ricordo dei cittadini
Non solo istituzioni e personaggi pubblici. In fila, come comuni cittadini, anche l’architetto Stefano Boeri, presidente della Triennale di Milano: “Armani ha lasciato un segno profondo, è stato l’anima di questa città”. Accanto a lui, lavoratori ed ex collaboratori hanno raccontato il legame personale con lo stilista. “Ho lavorato dieci anni con lui – ricorda un uomo commosso – collaborare con Armani dava un’energia incredibile”. Una donna in coda sottolinea invece “i valori del lavoro e della sobrietà che ha saputo trasmettere”.