Malta e Libia hanno firmato un protocollo d’intesa per istituire due centri di coordinamento al fine di contrastare il traffico di esseri umani.
Il primo ministro maltese, Robert Abela, insieme al ministro degli Esteri Evarist Bartolo e il ministro degli Affari interni Byron Camilleri, sono tornati dalla Libia nel pomeriggio dopo una visita ufficiale di poche ore. Abela ha incontrato il primo ministro del Governo di Accordo Nazionale Fayez al-Sarraj, con il quale ha discusso le sfide e la situazione che il fenomeno migratorio irregolare sta creando nel Mediterraneo. Abela ha ribadito la ferma posizione di Malta sulla necessità di affrontare e fermare il traffico di esseri umani, affermando che Malta sta affrontando flussi e oneri senza precedenti e sproporzionati. Da parte sua al-Sarraj ha affermato che 800 mila clandestini arrivati da altri paesi, sono attualmente in Libia.
Entrambi i leader hanno concordato sulla necessità di rafforzare la cooperazione per garantire che le vite umane non vengano perse in mare e per combattere i trafficanti di esseri umani.
Il primo ministro maltese ha sottolineato che Malta dispone di risorse limitate, ma ha dichiarato che il paese ha sempre rispettato i suoi obblighi internazionali su base umanitaria.
Malta, però, non può sostenere da sola l’onere e lavorerà con i suoi partner europei per sostenere i paesi del Mediterraneo con le risorse necessarie per affrontare questa sfida. Abela ha sottolineato come la soluzione sta chiaramente nell’azione concreta sulle coste libiche e sul suo confine meridionale.
Principalmente affrontando e fermando il traffico di esseri umani, piuttosto che concentrarsi solo sulla ricollocazione dei migranti in altri paesi. Il protocollo d’intesa prevede la creazione di un’unità di coordinamento in ciascun paese per assistere le operazioni contro l’immigrazione clandestina. Questi centri dovrebbero riprendere le operazioni entro le prossime settimane.
L’accordo prevede inoltre che Malta sostenga la Libia nell’UE per la fornitura di assistenza finanziaria, attraverso il prossimo quadro finanziario pluriennale. (Italpress)