Il decimo volo di test della navetta Starship di SpaceX ha segnato un punto di svolta nella corsa verso Marte. Dopo anni di esplosioni spettacolari e rinvii tecnici, il razzo più potente mai costruito ha completato con successo tutte le manovre previste, dimostrando per la prima volta la piena funzionalità del sistema di lancio riutilizzabile progettato da Elon Musk. Il lancio è avvenuto il 26 agosto alle 18:30 ora locale dalla base Starbase, nel sud del Texas. Il razzo Super Heavy ha eseguito un ammaraggio controllato nel Golfo del Messico sette minuti dopo il decollo, mentre la navetta Starship ha raggiunto l’orbita suborbitale, rilasciando otto simulatori di satelliti Starlink prima di concludere il volo con un rientro nell’Oceano Indiano. Per Musk, è “un grande giorno” e un passo concreto verso la colonizzazione del Pianeta Rosso. Il magnate ha ribadito l’obiettivo di inviare una prima missione senza equipaggio su Marte entro il 2026, sfruttando una finestra orbitale favorevole. Secondo i piani, i primi veicoli trasporteranno robot umanoidi Optimus, prodotti da Tesla, incaricati di preparare il terreno per futuri insediamenti umani. Starship, alta 123 metri, è pensata per essere completamente riutilizzabile e in grado di trasportare fino a 100 tonnellate di carico utile. La NASA ha già ordinato due unità per il programma Artemis, che prevede il ritorno degli astronauti sulla Luna nel 2027. Il successo del volo 10 ha dissipato molti dubbi tecnici, in particolare sulla separazione tra i due stadi e sul rientro atmosferico. SpaceX ha testato anche la resistenza termica della navetta, rimuovendo alcune piastrelle per individuare i punti deboli del veicolo. Con questo traguardo, Elon Musk non solo rilancia la sfida interplanetaria, ma rafforza la posizione di SpaceX come attore centrale nella nuova era dell’esplorazione spaziale. Marte non è più solo un sogno: è una destinazione in fase di avvicinamento.
