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L’Europa stanzia 116 milioni per oceani e acque

Bruxelles investe su tredici iniziative per tutelare mari, fiumi e laghi, con l’obiettivo di ridurre l’inquinamento
sabato, 23 Agosto 2025
2 minuti di lettura

La Commissione europea ha annunciato un investimento di 116 milioni di euro destinato a tredici progetti che hanno l’obiettivo di migliorare lo stato di salute degli oceani e delle acque interne. L’iniziativa rientra nella Missione “Restore our Ocean and Waters”, avviata nel 2021 per riportare entro il 2030 mari, fiumi e laghi europei a condizioni più sostenibili.

Obiettivi della missione

La missione si concentra su tre grandi priorità: proteggere la biodiversità, ridurre l’inquinamento e sviluppare un’economia blu sostenibile. Con “economia blu” si intende l’insieme delle attività economiche legate al mare, dalla pesca al turismo costiero fino alla produzione di energia rinnovabile, con l’impegno a rispettare gli ecosistemi.

Dove verranno realizzati i progetti

I progetti selezionati coprono diverse aree del continente. Interventi sono previsti nel Mar Nero e nel bacino del Danubio, nel Baltico e nel Mare del Nord, nel Mediterraneo e nelle regioni atlantiche e artiche. Ogni bacino è considerato un “lighthouse”, letteralmente un faro, cioè un laboratorio territoriale in cui sperimentare soluzioni che poi potranno essere replicate altrove.

Ripristino degli habitat e migrazione dei pesci

Un’attenzione particolare è dedicata al fiume Danubio e al Mar Nero, dove saranno sviluppati progetti per ricostruire gli habitat naturali dei pesci e rendere di nuovo percorribili i corridoi migratori interrotti da dighe o infrastrutture. Questi corridoi sono fondamentali perché consentono alle specie ittiche di spostarsi lungo il loro ciclo di vita, garantendo equilibrio agli ecosistemi e sicurezza alimentare per le comunità locali.

Tecnologie per una pesca sostenibile

In altri casi l’investimento andrà a sostenere lo sviluppo di nuove tecnologie di pesca capaci di ridurre l’impatto ambientale. L’obiettivo è diminuire la cosiddetta pesca accessoria, cioè la cattura accidentale di specie non commerciali o protette, che rappresenta una delle principali minacce per la biodiversità marina. Saranno inoltre sperimentati strumenti che aiutino i pescatori a conciliare attività economica e tutela dell’ambiente.

Il ruolo della cittadinanza

La Commissione europea punta anche sul coinvolgimento diretto dei cittadini. Alcuni progetti promuoveranno la cosiddetta citizen science, cioè la raccolta di dati scientifici da parte di volontari, sub, studenti o semplici appassionati, che potranno contribuire a monitorare la salute delle acque. Iniziative parallele uniranno scienza e arte per sensibilizzare il pubblico, creando percorsi educativi nelle scuole e attività di divulgazione che avvicinino le comunità ai temi ambientali.

La dimensione digitale

Un altro fronte di intervento riguarda lo sviluppo del Digital Twin of the Ocean, letteralmente il gemello digitale dell’oceano. Si tratta di una piattaforma informatica che ricrea in forma virtuale i processi marini e costieri, permettendo a scienziati e decisori politici di simulare scenari e valutare l’impatto delle politiche ambientali. L’obiettivo è migliorare la capacità di prevedere cambiamenti e prendere decisioni più informate.

I soggetti coinvolti

Nei tredici progetti saranno impegnati enti di ricerca, piccole e medie imprese, amministrazioni locali, associazioni, scuole e operatori economici. L’approccio è quello di costruire alleanze territoriali capaci di affrontare la crisi climatica e ambientale attraverso innovazione, educazione e investimenti.

Horizon Europe come fonte di finanziamento

Le risorse arrivano dal programma Horizon Europe, il principale strumento dell’Unione per finanziare la ricerca e l’innovazione. I progetti sono stati selezionati attraverso bandi competitivi nel 2024 e valutati da esperti indipendenti con la formula del peer review, una revisione tra pari che garantisce trasparenza e qualità scientifica.

Una sfida comune

Secondo la Commissione, il ripristino della salute degli oceani e delle acque non è solo un obiettivo ambientale, ma anche economico e sociale. Mari e fiumi forniscono cibo, posti di lavoro, energia e sono essenziali per l’equilibrio climatico. Per questo Bruxelles sottolinea che il coinvolgimento di istituzioni, imprese e cittadini sarà decisivo per tradurre i progetti finanziati in risultati concreti nei prossimi anni.

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