Un video diffuso dai media libici e rilanciato su X da Almasdar Media e dalla Ong Refugees in Libia ha riacceso lo scontro politico in Italia. Le immagini mostrerebbero Osama Njeem Almasri, già al centro di polemiche per il suo rimpatrio forzato da parte del governo italiano lo scorso gennaio, mentre picchia a morte un cittadino libico in pieno giorno a Tripoli. Il filmato – ancora in attesa di verifiche ufficiali – ritrae un uomo con le fattezze di Almasri che scaraventa a terra un passante e lo colpisce a mani nude fino a ucciderlo. Una sequenza definita “terrificante” da diverse forze politiche italiane, che chiedono spiegazioni immediate a Giorgia Meloni. Durissima la Segretaria dem Elly Schlein, che accusa l’esecutivo di aver ignorato il mandato di cattura della Corte penale internazionale: “Se venisse confermato che a commettere il barbaro omicidio è stato Almasri, Meloni deve rispondere a una domanda semplice: perché lo avete liberato e riaccompagnato a Tripoli, dove continua a uccidere?”.
Sulla stessa linea il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, che parla di “immagini raccapriccianti. Sì, proprio lui, lo stupratore e assassino ricercato per crimini di guerra, rispedito in Libia dal governo Meloni con un volo di Stato. Giorgia, hai visto quelle immagini? Perché avete sottratto Almasri alla giustizia italiana? L’Italia, culla del diritto, è stata esposta a una vergogna mondiale”.
“Mani sporche di sangue”
Secondo il Segretario di +Europa Riccardo Magi, la responsabilità politica e morale di quanto accade ricade sull’esecutivo: “Chi governa sapeva chi fosse. Le mani di Meloni, Piantedosi e Nordio sono sporche di sangue”. Il leader di Sinistra italiana Nicola Fratoianni rincara la dose: “Il video da Tripoli mostra Almasri che percuote e forse uccide un uomo. Meloni, Nordio, Piantedosi e Mantovano devono spiegare al Parlamento l’infamia della loro scelta di gennaio”.
Per la Capogruppo al Senato di Italia Viva Raffaella Paita, la vicenda rappresenta “un ulteriore colpo all’immagine dell’Italia. Meloni non può più scappare: spieghi perché avete rimpatriato Almasri nonostante le accuse gravissime della Corte penale internazionale e perché avete mentito al Parlamento”. Chiude il coro di critiche la responsabile Giustizia del Pd Debora Serracchiani:
“Almasri è stato liberato e riaccompagnato in Libia con tutti gli onori per volontà del governo. L’Italia non può essere lo Stato colpevole di questo scandalo”.