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Falliscono i colloqui globali sulla plastica: divisioni profonde bloccano il trattato Onu

sabato, 16 Agosto 2025
1 minuto di lettura

Dopo undici giorni di negoziati serrati a Ginevra, i colloqui Onu per un trattato globale contro l’inquinamento da plastica si sono conclusi senza alcun accordo vincolante. I rappresentanti di 184 Paesi non sono riusciti a superare le profonde divisioni su temi chiave come la riduzione della produzione, il divieto di sostanze chimiche tossiche e la gestione dei rifiuti. Il risultato è una bozza debole, priva di limiti concreti, che ha deluso gran parte della comunità scientifica e ambientalista. Il blocco è stato guidato da Arabia Saudita, Russia, Iran e altri Paesi produttori di petrolio, contrari a qualsiasi misura che imponga tagli alla produzione di plastica. Questi Stati, sostenuti anche dagli Stati Uniti, propongono invece di puntare sul riciclo, evitando interventi strutturali sull’industria petrolchimica. Dall’altra parte, l’Unione Europea e la cosiddetta High Ambition Coalition chiedono un trattato forte, che affronti l’intero ciclo di vita della plastica e limiti i prodotti monouso e le sostanze pericolose. Secondo l’associazione Plastic Free, il fallimento è “profondamente deludente” e rischia di aggravare le disuguaglianze globali. “A pagare il prezzo più alto saranno i Paesi in via di sviluppo e le nazioni insulari, già colpite duramente dall’inquinamento marino e dalla crisi climatica,” ha dichiarato Luca De Gaetano, presidente dell’organizzazione. Il presidente francese Emmanuel Macron ha definito la mancanza di ambizione “inaccettabile”, invitando gli Stati a sottoscrivere un accordo “all’altezza dell’emergenza ambientale e sanitaria”. Intanto, il comitato negoziale ha annunciato una nuova sessione, senza però fissare una data, lasciando il processo in una fase di stallo. Con oltre 460 milioni di tonnellate di plastica prodotte ogni anno e solo il 9% riciclato, il mondo resta in attesa di una risposta globale che, per ora, continua a sfuggire.

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