Nella suggestiva cornice della Chiesa di Sant’Anna in Vaticano, si è svolto un incontro di profonda intensità umana e spirituale, organizzato dal Parlamento della Legalità Internazionale. A guidare questo momento di riflessione e impegno civile sono stati Nicolò Mannino, Presidente del Parlamento della Legalità Internazionale, e padre Daniele Drago, già padre provinciale dei Domenicani.

L’evento ha rinnovato e rilanciato il messaggio di pace e speranza pronunciato da Papa Leone XIV durante la recente Giornata Mondiale della Gioventù. Con parole vibranti, Mannino e padre Drago hanno invitato i presenti a farsi “costruttori di pace”, ad abbracciare la cultura del dialogo e della solidarietà, e a non restare indifferenti di fronte alle ingiustizie.
Il momento di maggiore slancio è stato l’annuncio del Convegno Nazionale del Parlamento della Legalità Internazionale, che si terrà il 5 e 6 settembre a Terrasini (PA), con il titolo: “Costruttori di pace – Il Parlamento della Legalità Internazionale, voce per i senza voce”.
Uno slogan che rievoca le parole profetiche di padre Tonino Bello pronunciate all’Arena di Verona, oggi più attuali che mai.
L’iniziativa avrà l’onore di svolgersi con il patrocinio del Ministero dell’Interno, segno concreto della rilevanza e dell’impatto del messaggio portato avanti dal Parlamento della Legalità Internazionale.
Durante la cerimonia, padre Daniele Drago ha ricevuto il Premio Culturale “Un cuore per amico”, riconoscimento che celebra non solo il suo impegno religioso, ma anche la sua azione instancabile a favore di un mondo più giusto.
Con parole che hanno toccato il cuore dei presenti, Nicolò Mannino ha ricordato:
“La pace non si predica soltanto, si costruisce ogni giorno, mattone dopo mattone, con gesti concreti e con il coraggio di stare dalla parte di chi non ha voce. Questa è la nostra missione: trasformare le parole in vita e la speranza in storia.”
L’incontro si è concluso con un applauso caloroso, segno che il seme della pace, gettato in quella mattina d’agosto, ha trovato terreno fertile nei cuori di chi c’era.