“I mari e gli oceani del mondo non possono diventare la discarica delle plastiche del Pianeta”. È l’appello lanciato da Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente della Fondazione UniVerde e promotore della campagna #Mediterraneodaremare, in occasione della conferenza delle Nazioni Unite in corso a Ginevra, entrata oggi nella delicata sessione ministeriale, fase in cui si devono assumere decisioni concrete. Pecoraro Scanio ha chiesto risposte chiare alle istanze di numerosi Paesi, soprattutto quelli più poveri, che denunciano di essere stati trasformati in depositi di rifiuti plastici provenienti dalle nazioni più ricche. Ha inoltre puntato il dito contro “le lobby delle grandi industrie dei combustibili fossili” e contro “alcuni governi senza scrupoli” accusati di ignorare i rischi di una “catastrofe ambientale” ormai imminente.
L’ex Ministro dell’Ambiente ha ricordato che le microplastiche sono state rinvenute non solo nei pesci, ma anche nel sangue umano, nei bambini e persino nella placenta, un dato che conferma la pervasività dell’inquinamento. “Una situazione inaccettabile – ha sottolineato – che ha spinto l’ONU a convocare una conferenza mondiale per un trattato globale contro la plastica”.
L’appello
L’appello è rivolto anche al Governo italiano e all’Unione europea, chiamati a “fare la loro parte con determinazione” e a non cedere alle pressioni delle lobby industriali. Pecoraro Scanio ha invitato a dare ascolto alle richieste di organizzazioni ambientaliste come Greenpeace e Plastic Free, presenti a Ginevra, che chiedono un’azione “chiara ed elementare”: salvare mari, oceani, salute umana e ambientale dall’inquinamento da plastica. “È già troppo tardi – ha concluso – i nostri oceani sono invasi da vere e proprie isole di plastica e le particelle si sono infiltrate ovunque, creando anche gravi rischi sanitari. È il momento di agire, senza più rinvii”.
