Abolire la “ricetta sbagliata della sinistra” e puntare su un pacchetto organico di misure fiscali e di stimolo agli investimenti, per ridare fiato a imprese e famiglie senza penalizzare i lavoratori. È la linea che Forza Italia intende portare al tavolo della Legge di Bilancio 2026, e che il Responsabile economico del partito, Maurizio Casasco, ha illustrato in una lunga intervista ad ‘Affaritaliani’.
Al centro, un obiettivo che il partito di Antonio Tajani considera da sempre “bandiera storica”: l’abbattimento della pressione fiscale sul ceto medio, accompagnato da interventi mirati su occupazione, welfare e produttività. “Il ceto medio si è caricato sulle spalle la maggior parte del gettito fiscale ed è ora che abbia la doverosa attenzione”, ha spiegato Casasco.
La proposta, concreta e con un costo stimato di circa 4 miliardi di euro, prevede la riduzione dell’aliquota Irpef dal 35 al 33% per i redditi fino a 60mila euro lordi annui. Un intervento che, nelle intenzioni degli azzurri, dovrebbe entrare direttamente nel testo della manovra, restituendo ossigeno a milioni di famiglie e professionisti. “È il nostro cavallo di battaglia e non intendiamo arretrare”.
Incentivi agli investimenti
Non solo tasse. Per Forza Italia la chiave per rilanciare l’occupazione sta nel rafforzare la fiducia degli imprenditori, condizione che, hasottolineato Casasco, “arriva dalla stabilità di governo e da misure che premino chi investe”. Da qui il pieno sostegno all’ultimo decreto sull’Ires premiale firmato dal Viceministro dell’Economia Maurizio Leo, che semplifica quanto introdotto lo scorso anno.
“L’assunzione di personale è la conseguenza diretta di maggiori investimenti. Questi, a loro volta, richiedono un contesto favorevole, che valorizzi la ricerca e lo sviluppo, oltre ai beni strumentali”. Ma il discorso non riguarda soltanto il settore privato. “Anche lo Stato deve considerare l’investimento come un volano per il sistema produttivo. Serve una politica industriale attiva, che faccia leva su infrastrutture, innovazione e formazione, per creare un circolo virtuoso tra crescita economica e occupazione”.
Tra le proposte, anche una revisione del “fondo per la riduzione delle tasse” istituito nel 2014 e modificato nel 2022. Casasco ha suggerito di alimentarlo non solo con il gettito derivante dal contrasto all’evasione fiscale, ma anche con le risorse provenienti dal calo strutturale dell’evasione tributaria, dal ravvedimento operoso e dall’aumento dell’occupazione.
“La riduzione dell’evasione deve tradursi in un abbassamento permanente delle tasse. È una leva di sviluppo che va usata con continuità, perché meno tasse significano più consumi, più investimenti e, quindi, più crescita”.
Razionalizzare la spesa
Un altro pilastro del piano azzurro riguarda la gestione efficiente delle risorse pubbliche. Per Casasco la piattaforma del dato anagrafico Inps sull’assistenza, da attivare sul modello di quella già esistente per il sistema pensionistico, è uno strumento strategico: “Attivandolo e razionalizzando la spesa, senza toccare i servizi essenziali, possiamo recuperare fino a 10 miliardi di euro da destinare direttamente al taglio delle tasse”.
Sul fronte del lavoro, Forza Italia è al lavoro su una proposta per innalzare i salari minimi, in linea con le dichiarazioni del Vicepremier Tajani:“Ci batteremo anche per aumentare i livelli di welfare, detassare gli straordinari e i premi di produzione. Devono restare una scelta libera del datore di lavoro, senza imposizioni dall’alto, ma con un quadro fiscale che li renda più convenienti”.
Il responsabile economico azzurro ha anticipato poi un ulteriore tassello: la detassazione del rinnovo dei contratti collettivi, attraverso una proposta di legge di cui è primo firmatario. L’obiettivo, ha detto, è incentivare il dialogo tra le parti sociali e favorire intese che migliorino le retribuzioni senza gravare eccessivamente sui bilanci aziendali.