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Leone XIV a un milione di giovani: “Fate della vostra vita qualcosa di grande”

Il Papa conclude il Giubileo a Tor Vergata con un messaggio di speranza: “Siate inquieti, significa che siete vivi”. Ricorda Gaza e Ucraina, onora le due giovani pellegrine scomparse e rilancia: la prossima ‘Gmg’ sarà a Seul nel 2027
lunedì, 4 Agosto 2025
3 minuti di lettura

Oltre un milione di ragazzi e ragazze, venti cardinali, 450 vescovi, 7mila sacerdoti. E una distesa colorata e commossa che si è allargata oltre l’orizzonte della spianata di Tor Vergata, diventata per un giorno il cuore pulsante della giovinezza cattolica mondiale. È qui che Papa Leone XIV ha presieduto ieri mattina la messa conclusiva del ‘Giubileo dei giovani’, celebrando non solo l’Eucaristia, ma anche la forza dell’entusiasmo, la vitalità dell’inquietudine, il desiderio di senso che abita le nuove generazioni.

“Fate della vostra vita qualcosa di grande”, ha detto il Pontefice all’omelia, riprendendo le parole, famose, di Giovanni Paolo II nel 2000. Un’esortazione che ha quindi attraversato i decenni e si è rinnovata: “Aspirate a cose grandi, alla santità, ovunque siate. Non accontentatevi di meno”. L’evento conclusivo del ‘Giubileo dei giovani’ è stato, in tutto e per tutto, una celebrazione davvero planetaria. Decine di delegazioni da ogni continente, centinaia di cori e volontari, accampamenti spontanei e confessioni di gruppo.

Già dalle prime ore dell’alba Tor Vergata è diventata una città nella città, animata da canti, veglie e testimonianze. Prevost è arrivato in elicottero e, dopo il saluto ai concelebranti e ai giovani volontari, ha celebrato la messa. La partecipazione è stata così ampia da far ricordare a molti il clima della ‘Gmg’ del 2000, con una Tor Vergata nuovamente invasa da tende, bandiere, zaini e sorrisi.

Per tutta la giornata si sono alternati momenti di festa e raccoglimento, mentre volontari e personale sanitario garantivano la sicurezza dell’area. Il sole cocente non ha fermato la preghiera e l’entusiasmo dei presenti, molti dei quali hanno passato la notte accampati per assicurarsi un posto in prima fila.

L’omelia

Papa Leone XIV
Papa Leone XIV

Nel suo messaggio il Vescovo di Roma ha voluto prima di tutto sfatare un tabù: “La fragilità di cui ci parlano non è un difetto da nascondere, ma parte della meraviglia che siamo”. E ha aggiunto: “Non allarmiamoci se ci scopriamo inquieti, assetati, incompleti: non siamo malati, siamo vivi”. Le sue parole hanno rievocato il discorso di Francesco alla ‘Gmg’ di Lisbona nel 2023: “Siete inquieti? È segno che siete vivi”, ha ricordato con un sorriso. Il Santo Padre ha insistito sulla necessità di confrontarsi con le domande grandi della vita: “Ciascuno di noi è chiamato a confrontarsi con interrogativi che non hanno una risposta semplice o immediata. Ma proprio questo ci rende vivi, ci spinge a metterci in cammino, a uscire da noi stessi”. Nella sua omelia il Papa ha ricordato che la pienezza dell’esistenza non si misura in beni o successi: “Comprare, ammassare, consumare non basta. Abbiamo bisogno di condividere, accogliere, amare”. È stato un appello chiaro, che ha richiamato i giovani a “un’esistenza che si rigenera nel dono”, e che trova nella fede il motore per vivere in pienezza. Leone XIV ha invitato i giovani a coltivare la preghiera, l’adorazione, la confessione frequente e la comunione eucaristica. Questi, ha detto, sono gli strumenti per coltivare una relazione autentica con Cristo e trasformare la propria vita in una testimonianza luminosa.

Frassati e Acutis

Carlo Acutis
Carlo Acutis

Due figure hanno campeggiato nel discorso del Pontefice: Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis. Entrambi beati, entrambi prossimi alla canonizzazione, prevista per il 7 settembre. “Teniamoci uniti a Gesù, come ci hanno insegnato Frassati e Acutis: con la preghiera, l’Eucaristia, la confessione, la carità. Sono i nostri compagni di strada verso la santità”.

Leone XIV ha parlato di loro come di esempi contemporanei e concreti: giovani che, pur nella loro breve vita, hanno saputo lasciare un segno, vivere con radicalità il Vangelo, trasformare la fragilità in forza. A loro ha affidato i giovani di oggi, esortandoli a “non accontentarsi mai di una vita mediocre”.

Non è mancato un momento di commozione. Al termine della celebrazione, Prevost ha ricordato le due giovani pellegrine scomparse nei giorni precedenti: María, spagnola, e Pascale, egiziana: “Le affido al Signore e le porto nel cuore insieme a voi. Questo Giubileo è stato anche loro”.

Il Papa ha poi incontrato in Vaticano i compagni di viaggio della giovane Pascale, offrendo conforto e preghiera. La Sala Stampa Vaticana ha reso noto che il Pontefice ha voluto contattare anche il Vescovo Jean-Marie Chami, rappresentante dei Greco-Melkiti in Egitto, per manifestare la sua vicinanza spirituale alla comunità colpita.

L’Angelus e lo sguardo verso Seul

Papa Leone XIV
Papa Leone XIV

Dopo la messa, nel tradizionale Angelus, il Papa ha rivolto parole speciali ai giovani provenienti da Gaza e Ucraina, e da ogni terra ferita dalla guerra: “Siete qui, e il vostro sorriso è un segno che la pace è possibile. Portate questo messaggio a casa, nei vostri paesi, nei vostri villaggi”. Ha poi annunciato ufficialmente la prossima ‘Giornata mondiale della gioventù’, che si terrà a Seul, in Corea, dal 3 all’8 agosto 2027: “Il pellegrinaggio di speranza continua: vi aspetto lì. Abbiate coraggio, io ho vinto il mondo”.

Un annuncio accolto da un boato di gioia, con cori, applausi e sventolio di bandiere asiatiche. In molti, tra i presenti, già sognano il viaggio in Oriente. Nel saluto finale Leone XIV ha ringraziato tutti: “Grazie per la musica, per l’organizzazione, per ogni sorriso donato. Portate con voi questo entusiasmo. Voi siete sale della terra e luce del mondo”. Ha poi chiesto un applauso per i coreani presenti, e un pensiero per i giovani che non hanno potuto raggiungere Roma “per motivi che conosciamo”. Le sue parole hanno voluto ricordare anche quei ragazzi che vivono in Paesi dove la libertà religiosa è limitata, o dove condizioni economiche o politiche impediscono i viaggi internazionali.

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