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Lavoro, scende la disoccupazione ma aumentano gli inattivi che raggiungono il 32,8%

A giugno 2025 l’occupazione sale di 16 mila unità rispetto al mese precedente
venerdì, 1 Agosto 2025
3 minuti di lettura

Nel mese di giugno 2025 il numero degli occupati in Italia ha raggiunto quota 24 milioni e 326 mila persone, con un lieve aumento rispetto al mese precedente pari a 16 mila unità. La crescita riguarda in particolare le donne, i lavoratori autonomi e chi ha un contratto stabile, mentre tra gli uomini e i dipendenti a termine si registra un calo. Il tasso di occupazione rimane fermo al 62,9 per cento, un dato che misura quante persone lavorano rispetto alla popolazione in età da lavoro.

Meno disoccupati, ma crescono gli inattivi

Sempre a giugno si è registrata una diminuzione del numero di disoccupati, cioè di chi cerca attivamente lavoro. Sono 71 mila in meno rispetto al mese precedente, una flessione del 4,2 per cento. Il tasso di disoccupazione, che rappresenta la percentuale di disoccupati rispetto al totale di chi lavora o cerca lavoro, è sceso al 6,3 per cento. Cala anche il tasso di disoccupazione giovanile, che passa dal 21,5 al 20,1 per cento. In parallelo, però, aumentano gli inattivi, cioè le persone che non lavorano e non cercano un impiego. La crescita è di 69 mila unità in un mese, con un tasso che sale al 32,8 per cento.

L’andamento nel secondo trimestre conferma la ripresa

Guardando al secondo trimestre del 2025, il numero di occupati è cresciuto di 93 mila unità rispetto ai primi tre mesi dell’anno. Anche i disoccupati sono aumentati, ma in misura minore, mentre il numero di inattivi è sceso. Il confronto con lo stesso periodo del 2024 mostra un quadro più netto: in un anno ci sono 363 mila occupati in più, con una crescita dell’1,5 per cento. Il tasso di occupazione è salito di 0,6 punti percentuali. Nello stesso periodo, il numero di persone in cerca di lavoro è diminuito di 94 mila unità e quello degli inattivi di 142 mila.

Boom dei contratti stabili, calano quelli a termine

Tra le varie forme contrattuali, a trainare l’occupazione sono i contratti a tempo indeterminato e le attività autonome. I lavoratori con contratto stabile sono cresciuti di 74 mila unità solo a giugno, mentre quelli a termine sono diminuiti di 78 mila. In un anno, i dipendenti permanenti sono aumentati di oltre 470 mila persone, mentre i lavoratori a termine sono calati di circa 300 mila. Gli autonomi, cioè chi lavora in proprio o ha una propria attività, sono oggi oltre 5 milioni e 270 mila, in crescita del 3,7 per cento rispetto al 2024.

Uomini e donne, andamento differenziato

Il mercato del lavoro mostra dinamiche diverse a seconda del genere. A giugno gli uomini hanno visto un leggero calo nel tasso di occupazione, passato dal 71,6 al 71,5 per cento. Per le donne invece si registra un piccolo aumento, dal 54,1 al 54,2 per cento. Scende la disoccupazione per entrambi, ma cresce l’inattività tra gli uomini, mentre per le donne resta stabile. Rispetto a un anno fa, il tasso di occupazione è cresciuto per entrambi, ma con un incremento più marcato tra le donne.

Tra i giovani aumentano gli inattivi, calano gli occupati

Per i ragazzi tra i 15 e i 24 anni la situazione è contrastante. Rispetto a maggio, il tasso di occupazione è leggermente salito, ma su base annua è in calo. I disoccupati nella fascia giovanile sono diminuiti del 7,7 per cento rispetto al mese precedente. Cresce però anche il numero degli inattivi, che superano i 4 milioni e 470 mila. Tra i giovani adulti, dai 25 ai 34 anni, si osserva un andamento simile: leggero aumento degli occupati su base mensile ma calo su base annua, e una quota di disoccupati ancora significativa.

I 35-49enni in flessione, crescono solo gli over 50

La fascia d’età tra i 35 e i 49 anni registra il peggioramento più evidente. Gli occupati calano di 54 mila unità rispetto a maggio e di 180 mila su base annua. In aumento anche gli inattivi. Al contrario, chi ha più di 50 anni continua a trainare la crescita del lavoro: solo a giugno si contano 50 mila occupati in più e, rispetto al 2024, l’aumento è di oltre 600 mila persone. Anche tra gli over 50 cala la disoccupazione e si riduce il numero degli inattivi.

Variazioni corrette per l’effetto demografico

Quando si eliminano gli effetti legati al cambiamento della popolazione, si osserva che tra i 15 e i 64 anni l’occupazione è aumentata dell’1,1 per cento in un anno. Le persone in cerca di lavoro sono diminuite del 5,3 per cento e gli inattivi dell’1,3 per cento. Nella fascia tra i 50 e i 64 anni i risultati sono ancora più marcati: quasi il 4 per cento in più di occupati e una riduzione degli inattivi del 6,9 per cento.

L’andamento mese per mese dal 2023 ad oggi

I dati storici mostrano una tendenza positiva nel biennio 2023-2025. A gennaio 2023 il tasso di occupazione era al 60,9 per cento, salito al 62,9 per cento nel giugno di quest’anno. La disoccupazione è scesa dal 7,9 al 6,3 per cento, mentre l’inattività è passata dal 33,7 al 32,8 per cento. Anche il numero complessivo degli occupati è cresciuto in modo costante, con un incremento superiore a 900 mila unità in due anni.

Prossimo aggiornamento a settembre

I dati aggiornati verranno diffusi il primo settembre 2025. Come sempre, le rilevazioni si basano su dati destagionalizzati, cioè corretti per eliminare le fluttuazioni dovute ai periodi dell’anno. Questo permette di cogliere con più precisione le tendenze reali del mercato del lavoro.

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