La pressione internazionale su Israele si fa ogni giorno più intensa, a indicare che la guerra a Gaza è giunta a un punto di rottura morale prima ancora che politico o militare. Nella sola giornata di ieri almeno 111 palestinesi sono stati uccisi a Gaza, di cui 91 mentre attendevano la distribuzione degli aiuti umanitari. Il bilancio, riferito dal Ministero della Salute di Gaza, parla anche di 820 feriti.
Il punto più tragico è stato il valico di Zikim, a nord di Gaza City, dove centinaia di civili erano in fila per ricevere cibo. Secondo Al Jazeera, 63 delle vittime erano lì in attesa degli aiuti. Le forze israeliane avrebbero aperto il fuoco sulla folla. L’ospedale Al-Shifa ha ricevuto almeno 35 corpi solo da quell’episodio. Più di 300 i feriti. Nella stessa giornata, un attacco aereo israeliano ha ucciso il fotoreporter palestinese Ibrahim Mahmoud Hajjaj, 35 anni, colpito nella zona orientale della città di Gaza. L’attacco ha ucciso almeno altre due persone e ne ha ferite diverse nel quartiere al-Daraj. Secondo il Comitato per la protezione dei giornalisti, salgono così a 178 i giornalisti uccisi da Israele a Gaza dall’inizio del conflitto.
Il Washington Post ha pubblicato ieri i nomi e le età di 18.500 bambini palestinesi uccisi da Israele nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023. I dati provengono dal ministero della Salute dell’enclave, basati su registri ospedalieri e obitori, oltre che da fonti familiari e giornalistiche. Secondo Michael Spagat, presidente dell’organizzazione Every Casualty Counts, il sistema di registrazione delle vittime usato a Gaza è di “qualità insolitamente elevata” e cerca di mantenere un rigore costante nonostante la guerra in corso.
Le istituzioni europee, in un comunicato congiunto, hanno denunciato la situazione umanitaria a Gaza come “paragonabile ad Auschwitz”. Il riferimento ha scatenato reazioni contrastanti, ma segnala il livello di esasperazione diplomatica in merito al comportamento di Israele.
Mattarella: “Non sono errori, ma ostinazione a uccidere”
Durante la cerimonia del Ventaglio al Quirinale, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha usato parole durissime: “Si è parlato di errori anche nell’avere sparato su ambulanze, ucciso medici e bambini assetati in fila per l’acqua. È difficile, in una catena simile, vedere una involontaria ripetizione errori e non ravvisarvi l’ostinazione a uccidere indiscriminatamente”. Ha poi ricordato il caso simbolico di un bambino ricoverato in un ospedale italiano: ha perso il padre e nove fratelli, tutti bambini, nel bombardamento della sua casa.
Meloni a Netanyahu: “Situazione insostenibile e ingiustificabile”
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha parlato ieri al telefono con il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Secondo Palazzo Chigi, Meloni ha definito “insostenibile e ingiustificabile” la situazione nella Striscia, e ha chiesto “di porre immediatamente fine alle ostilità”. Ha inoltre sottolineato “l’urgenza indifferibile” di garantire un accesso umanitario pieno e senza ostacoli alla popolazione civile, rinnovando l’impegno italiano tramite l’iniziativa Food for Gaza.
Il Canada riconoscerà lo Stato di Palestina
Sul fronte politico, ieri il primo ministro canadese Mark Carney ha annunciato che a settembre il Canada riconoscerà formalmente lo Stato di Palestina presso le Nazioni Unite. Il riconoscimento sarà condizionato all’impegno dell’Autorità Palestinese a riformare profondamente la propria governance e a indire elezioni nel 2026, escludendo la partecipazione di Hamas.
Il bilancio del conflitto
Secondo fonti palestinesi, il numero totale delle vittime nella Striscia di Gaza ha superato i 60.000 morti dall’inizio delle operazioni militari israeliane. Nonostante l’impossibilità di verificare in modo indipendente ogni dato, le cifre fornite da ospedali e organizzazioni umanitarie descrivono uno scenario di devastazione continua, con un numero sempre più alto di donne e bambini tra le vittime.