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Fukushima: nuovo slittamento nella rimozione dei detriti nucleari, il 2037 diventa l’orizzonte

mercoledì, 30 Luglio 2025
1 minuto di lettura

In un annuncio che potrebbe ridefinire gli equilibri diplomatici in Medio Oriente, il primo ministro britannico Keir Starmer ha dichiarato che il Regno Unito riconoscerà lo Stato di Palestina entro settembre, a meno che Israele non accetti un cessate il fuoco a Gaza e non avvii un processo di pace credibile. La dichiarazione è arrivata durante una riunione di governo a Downing Street, dove Starmer ha definito “intollerabile” la situazione nella Striscia di Gaza e ha sottolineato che “il momento di riconoscere la Palestina è ora”. Il riconoscimento, ha precisato, avverrà prima dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, salvo che Tel Aviv non si impegni a fermare le ostilità, rinunci all’annessione della Cisgiordania e avvii negoziati per una soluzione a due Stati. Il premier ha chiarito che non esiste equivalenza tra Israele e Hamas, ma ha posto condizioni anche al gruppo islamista: disarmo completo, rilascio degli ostaggi e rinuncia a qualsiasi ruolo nel futuro governo palestinese. “Hamas non dovrà mai essere ricompensata per il mostruoso attacco del 7 ottobre”, ha ribadito il ministro degli Esteri David Lammy, sottolineando che il sostegno britannico a Israele resta “fermo”, ma che “l’ingiustizia storica verso i palestinesi non può più essere ignorata”. La mossa di Starmer segue quella della Francia, che ha già annunciato l’intenzione di riconoscere la Palestina, e potrebbe spingere altri Paesi europei a fare lo stesso. Tuttavia, la reazione di Israele è stata immediata e negativa: il ministero degli Esteri ha definito l’annuncio “una ricompensa per Hamas” e ha avvertito che potrebbe compromettere gli sforzi per un cessate il fuoco. Con la soluzione dei due Stati sempre più in bilico, il Regno Unito si prepara a un passo storico, mentre il mondo osserva con attenzione se la diplomazia riuscirà a prevalere sulla guerra.

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