La Casa Bianca ha escluso il Wall Street Journal dal pool di giornalisti che accompagneranno il presidente Donald Trump nel viaggio in Scozia previsto dal 25 al 29 luglio. La decisione, annunciata dalla portavoce Karoline Leavitt, ha sollevato un’ondata di polemiche nel mondo dell’informazione e tra gli osservatori politici. Secondo fonti ufficiali, l’esclusione sarebbe legata alla recente causa per diffamazione intentata da Trump contro il quotidiano newyorkese, in seguito alla pubblicazione di un articolo che lo collega a una controversa lettera inviata nel 2003 a Jeffrey Epstein. Il pezzo, che descrive un disegno osceno e un messaggio a sfondo sessuale attribuito al presidente, ha provocato una reazione durissima da parte della Casa Bianca, che ha definito la condotta del giornale “falsa e diffamatoria”. “Come confermato dalla corte d’appello, nessuna testata ha diritto garantito all’accesso privilegiato alle attività presidenziali,” ha dichiarato Leavitt, sottolineando che il Wall Street Journal non farà parte dei tredici organi di stampa ammessi a bordo dell’Air Force One. La mossa ha suscitato preoccupazione tra le associazioni per la libertà di stampa, che vedono nell’esclusione un precedente pericoloso. “Limitare l’accesso a una testata storica come il WSJ rischia di compromettere la trasparenza e il pluralismo dell’informazione,” ha commentato il Committee to Protect Journalists. Il viaggio in Scozia, che include tappe nei resort di Turnberry e Aberdeen, rappresenta un momento chiave per la diplomazia presidenziale e la visibilità internazionale di Trump. L’assenza del Wall Street Journal potrebbe influenzare la copertura mediatica dell’evento, accentuando la frattura tra l’amministrazione e una parte della stampa americana. Resta da vedere se la decisione sarà definitiva o se, sotto pressione pubblica, la Casa Bianca tornerà sui propri passi.
