Almeno 12 persone sono state uccise e decine sono rimaste ferite dopo che le forze israeliane hanno aperto il fuoco nei pressi di un centro di distribuzione alimentare a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo riporta Al Jazeera, sottolineando che dal solo mese di maggio sono circa 900 le vittime in episodi analoghi, durante l’attesa per ricevere aiuti umanitari. L’episodio si inserisce in un contesto già drammatico, segnato da un altro evento gravissimo: l’attacco alla chiesa cattolica di Gaza, avvenuto il 17 luglio, quando un colpo sparato da un carro armato dell’IDF ha colpito il luogo di culto. Tre persone sono morte, tra cui membri della comunità cristiana locale, e altri sono rimasti feriti, incluso il parroco Gabriel Romanelli.
Sulla vicenda è intervenuto il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, che al Tg2 ha definito l’accaduto “di una gravità assoluta”. Parolin ha anche riferito della telefonata del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu a Papa Leone XIV, avvenuta dopo l’attacco: “Non si poteva non informare il Santo Padre. Trovo positivo che ci sia stata questa volontà di confronto”.
Chiarezza
ll porporato ha poi chiesto chiarezza e fatti concreti: “Ci aspettiamo che vengano resi noti i risultati reali dell’inchiesta promessa. L’ipotesi iniziale è stata quella di un errore, ma serve un’indagine condotta con assoluta serietà”.