Un attacco russo su Dobropillia, nella regione di Donetsk, ha causato ieri quattro morti e 27 feriti. La bomba, del peso stimato di 500 kg, è esplosa nel tardo pomeriggio su un centro commerciale e un mercato molto affollati. Il governatore Vadym Filashkin ha denunciato un’azione deliberata contro i civili: “L’occupante ha colpito nel momento in cui la città era piena di gente, prendendo di mira un centro commerciale affollato”. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha definito l’attacco “un atto di terrore insensato”, accusando Mosca di voler “uccidere il maggior numero possibile di persone”. Le immagini diffuse mostrano edifici in fiamme e colonne di fumo nero, mentre i soccorritori cercavano superstiti tra le macerie. Mentre il governo ucraino chiede nuove misure punitive, l’Unione Europea si presenta divisa sulle prossime sanzioni a Mosca. Il presidente russo Vladimir Putin ha definito “una totale sciocchezza” il bando europeo ai fertilizzanti russi, sostenendo che danneggerà solo l’agricoltura del continente. Zelensky, in un’intervista al New York Post, ha accusato Putin di “non essere pronto a compromessi” e ha chiesto a Trump e al Congresso USA di “fare pressione ora con nuove sanzioni”. “Ogni giorno perso significa morte”, ha ribadito.
Nuovo governo a Kiev: Svyrydenko premier, Shmyhal alla Difesa
La risposta politica ucraina è arrivata con un profondo rimpasto di governo. La Verkhovna Rada ha confermato ieri Yulia Svyrydenko come nuova premier. Ex vicepremier ed esperta di politiche economiche, Svyrydenko ha promesso “rapidità e risultati concreti”, elencando come priorità il rafforzamento della produzione bellica nazionale, il rilancio economico e la liberalizzazione dell’apparato statale. “Il Made in Ukraine deve diventare sinonimo di forza”, ha dichiarato. Denys Shmyhal, premier uscente, assume ora il delicato incarico di ministro della Difesa. Zelensky gli ha affidato l’obiettivo strategico di portare al 50% la produzione nazionale di armamenti entro sei mesi. “Oggi il 40% delle armi usate al fronte è di fabbricazione ucraina. Serve uno sforzo ulteriore, urgente”, ha affermato il presidente. Andrii Sybiha è stato confermato ministro degli Esteri, mentre Olha Stefanishyna sarà la nuova ambasciatrice negli Stati Uniti, incarico strategico in vista del rafforzamento delle relazioni bilaterali. Il suo predecessore, Oksana Markarova, era finita nel mirino dei repubblicani durante la campagna del 2024 per presunte ingerenze a favore di Joe Biden.
NATO: “Patriot il prima possibile”
Intanto la NATO accelera il sostegno militare. Il comandante alleato Alexus Grynkewich ha dichiarato che nuovi sistemi Patriot saranno consegnati a Kiev “il più rapidamente possibile”. Secondo fonti europee, una riunione straordinaria dei paesi donatori potrebbe tenersi mercoledì prossimo presso il quartier generale militare della NATO in Belgio. Gli Stati Uniti e la Germania, principali fornitori dei sistemi, valutano ulteriori invii nel giro di giorni o settimane. Nel frattempo, l’iniziativa ceca ha permesso di consegnare già 850.000 munizioni nel 2025, tra cui 320.000 proiettili da 155 mm. Un incremento significativo rispetto al 2024, segnale della crescente pressione sul fronte bellico.
Scambi di corpi e negoziati silenziosi
Nonostante il conflitto resti cruento, proseguono anche gli scambi umanitari. Ieri è stato completato un nuovo scambio di corpi tra Mosca e Kyiv: la Russia ha consegnato i resti di 1.000 soldati ucraini e ha ricevuto 19 corpi di propri caduti. L’iniziativa è parte di un accordo mediato dal Comitato Internazionale della Croce Rossa, all’interno del fragile processo negoziale ripreso a maggio a Istanbul. Il Cremlino, attraverso il portavoce Dmitry Peskov, ha confermato che “sono in corso contatti diretti” con Kyiv, anche se mediati dagli Stati Uniti. Ma lo scenario resta teso, e il linguaggio del potere russo si fa sempre più duro. La Russia rivendica il controllo di tre nuovi centri abitati nelle regioni di Zaporizhzhia, Donetsk e Kharkiv, confermando i progressi della propria offensiva. Il sito ucraino Deep State ne riconosce parzialmente la veridicità. Intanto, a Kyiv si è tenuto un incontro trilaterale tra i ministri degli Esteri di Ucraina, Polonia e Lituania, che hanno riaffermato il sostegno all’ingresso dell’Ucraina nella NATO come garanzia per una pace duratura. Nel comunicato finale si legge: “Serve una risposta internazionale forte e un impegno militare concreto per garantire la sicurezza e la giustizia”.
Mosca minaccia: “Attacchi preventivi all’Occidente”
Ieri Dmitry Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, ha paventato la possibilità di “attacchi preventivi” contro l’Occidente, accusato di condurre una guerra su vasta scala contro la Russia. “Non si tratta più di una guerra per procura, ma di uno scontro aperto”, ha dichiarato all’agenzia TASS. Il Cremlino ha ritenuto “giustificate” le parole di Medvedev, lamentando “un accerchiamento europeo” e un “clima militarista e conflittuale”. Dure anche le parole della portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, secondo cui la presenza di “forze multinazionali” in Ucraina sarebbe interpretata come un intervento diretto e quindi “un obiettivo legittimo”.